A Castiglione del Lago anche per rispettare l'antica tradizione culinaria del "capitone"

CASTIGLIONE DEL LAGO – A Castiglione del Lago quest’anno il Natale è più bello e luminoso che mai. L’Albero di Natale disegnato sull’acqua più grande del mondo è il protagonista assoluto delle festività sul Trasimeno, disegnando ogni sera luci e riflessi unici ed emozionanti. Un albero che, insieme al resto del programma “Luci sul Trasimeno”, renderà magico questo periodo nello splendido borgo lacustre.

Castiglione del Lago, uno dei Borghi più belli d’Italia, si erge su uno sperone roccioso a picco sul lago ed è un luogo ideale per trascorrere il Natale lontano dallo stress e dalla routine della vita quotidiana. Un luogo in cui i ritmi delle stagioni e dello scorrere della vita sono ancora legati alle tradizioni e alla cultura popolare. La cucina proposta nei ristoranti del paese rispecchia questo attaccamento alle tradizioni, in particolare in periodi come quello natalizio. Fino alla metà del secolo scorso, quando il “boom” economico è andato progressivamente ad alterare i ritmi di vita e i consumi alimentari, l’arte della cucina popolare continuava a seguire lo scorrere dei cicli stagionali e del calendario liturgico. La preparazione del cibo era orchestrata, come dicevano i nonni «dalle lune, dai santi e dai patroni, dalle vigilie e dalle feste legate al ciclo agrario, dal Carnevale e della Quaresima, dalle nascite, dalle morti e dai matrimoni»: era insomma espressione di un sapere collettivo, a tutti gli effetti parte integrante della cultura del territorio. I piatti della tradizione infatti non vanno intesi come una dimostrazione di creatività individuale; sono piuttosto la manifestazione dei caratteri di una società ed anche il risultato delle dinamiche economiche di un territorio. Le ricette antiche diventano così una fonte per conoscere la storia di una comunità ed il loro recupero, serve ad evitare che si perda quel comune serbatoio di conoscenze e di valori scanditi dal susseguirsi delle stagioni, proprie del procedere lento della vita quotidiana del passato.
Ed è proprio cercando di esaltare questo patrimonio comune di conoscenze e di valori che il “Ristorante La Cantina”, ormai da 40 anni, propone un’offerta in grado di rendere omaggio alla comunità castiglionese e alla conoscenza da essa tramandata. Quest’anno, in occasione del menù di Natale, La Cantina propone un piatto dal sapere e dal sapore antico: il capitone. Il capitone è la femmina dell’anguilla, solitamente di dimensioni maggiori rispetto al maschio, viene utilizzata nella tradizione popolare per la Cena della Vigilia. Grazie alle sue sembianze da rettile, infatti, rappresenterebbe il demonio e la sua uccisione un’allegoria dell’allontanamento del male. Allo stesso modo anche il torciglione, tipico dolce della tradizione locale, con le sue sembianze da serpente, rimanda ad un significato antico propiziatorio di allontanamento del male. Gli chef Mira e Paolo la propongono quest’anno in spiedino all’alloro con verdure campagnole al vapore ripassate in padella.
Aurora Group vi aspetta per le festività natalizie e per augurarvi un Buon 2020, magari prima o dopo una visita alla Rocca Medievale, a Palazzo della Corgna e all’Albero di Natale sull’acqua, non solo al tradizionale “Ristorante La Cantina” nel centro storico, ma anche all’”Enoteca Il Cantinone” in Via del Forte per panini gourmet o per una rilassante pausa pomeridiana e infine alla “Trattoria Lido Solitario”, in riva al lago, per allietarvi con piatti tradizionali di carne e di pesce e pizze “alla pala”.

Redazione Vivo Umbria: