CASPERIA – Proseguendo la via dei raffaelleschi, nell’anno in cui si celebra il divin pittore, dopo aver ammirato la pala raffigurante San Giuseppe avvertito dall’Angelo nella chiesa di San Brizio dell’ omonima frazione spoletina, questa volta andiamo nel reatino, esattamente a Casperia, un tempo Aspra, per ammirare nella chiesa di San Giovanni Battista il Battesimo di Cristo.
Il dipinto, una tempera su tavola centinata, misura cm 260 x 180, la predella cm 37×267. Iscrizione nella predella porta la seguente dicitura: ANNO MILLESIMO QUINGENTESIMO VIGESIMO QUARTO / JACOBUS SICULUS FACIEBAT. ELEMOSINARE OPVS. Questa opera, come afferma l’amico siciliano Antonino Giuseppe Marchese (biografo di Jacopo Siculo), nel suo catalogo edito da Ila palma, fu menzionata per la prima volta dal Guattani che la attribuisce alla “Scuola di Piero Perugino”.
Fu il Guardabassi che restituisce la paternita’ a Jacopo Siculo. Il dipinto segue lo schema rinascimentale delle opere del (Verrocchio, Piero della Francesca, Perugino), con la figura del Cristo centrale, coperto dal perizoma e i piedi nell’ acqua del Giordano, mentre il Battista, sull’altra sponda, sta nell’atto diversare, con una ciotola, l’acqua sulla testa, secondo il rituale per “infusione”.
Dietro al Cristo due angeli inginocchiati reggono le sue vesti; sopra al capo di Gesu la colomba dello Spirito Santo, e l’ Onnipontente benedicente, tra nuvole e teste cherubiche. Il dipinto rispecchia la storia iconografica narrata nel Vangelo di Marco 1,9-11. In primo piano alla destra del Cristo la Madonna in ginocchio con le mani giunte mentre dall’ altra parte del Battista, l’Evangista Giovanni. La scena si svolge in aperta campagna, con alberi, collinetta, grotte, castelli. Nel fondo del dipinto, il paesaggio e’ commentato anche dalla Mortari, che nel valutare l’ opera, riconosce ” notevoli qualita’ pittoriche”, pone il Siculo in ” dipendenza abbastanza stretta dagli umbri”.
La pala di Casperia, e’ la prima opera che si conosca del maestro siciliano; qui si notano influssi peruzzeschi nella figura della Madonna, richiamandosi alla Santa Brigida della tavola di Baldassarre Peruzzi nella cappella Ponzetti della chiesa di Santa Maria della Pace in Roma. Il Brunelli considera il Siculo in questa tavola di Casperia quale ” raffaellista purissimo”, e ne pone la commissione in relazione con l’ amicizia del pittore con Paolo Bonamici medico dell’allora Aspra da tutti ricordati come grande figura. All’epoca questa cittadina era feudo dei Savelli di Roma. Giovanna Sapori nel “battesimo di Aspra, Jacopo esprime in un linguaggio sintetico e formalmente arcaicizzante la sua conoscenza dell’opera di Raffaello e forse, di Sebastiano del Piombo”. Nella predella sono figurati il Cristo e gli Apostoli. In breve, per sommi capi, parliamo dell’edificio che ospita il dipinto. La chiesa di San Giovanni Battista, fu restaurata e ampliata nel 1515. La torre campanaria e del XIII, l’ ultimo loggione e’ stato aggiunto nel 1934, mentre alcuni affreschi sono del XIV secolo.
L’ edificio nel 1791 fu di nuovo restaurato gli interni in stile Barocco. In un altare laterale un affresco del XVI secolo raffigurante la Madonna col Bambino, Sant’ Antonio Abate, San Giuseppe; in una tela lunettata e’ raffigurato un San Martino, facente parte di un altare che racchiude un San Sebastiano, scolpito e dipinto del XVII secolo. Grande organo del 1600 sopra la cantoria della bussola di accesso. Nella sacrestia, caratteristico e artistico presepe monumentale, realizzato da Giannicola Marianì.