A 10 anni dalla morte di Edoardo Sanguineti, l'Università di Torino gli intitola un centro studi

La rubrica Dentro lo Stivale di Vivo Umbria oggi ci porta a Torino dove oggi, 18 maggio, a dieci anni dalla scomparsa di Edoardo Sanguineti, nasce nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, in collaborazione con l’Università di Milano Statale e con gli Atenei in cui Sanguineti insegnò dopo Torino, Genova e Salerno, il Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti. Il Centro custodisce il cospicuo materiale raccolto, a partire dal 2016, nell’ambito del progetto Sanguineti’s Wunderkammer e comprende 70.000 schede lessicografiche, 5.000 ritagli di giornale, affidati dalla Casa Editrice UTET, la preziosa documentazione custodita presso l’Archivio Storico dell’Università di Torino, fra cui la tesi di laurea, considerata a lungo dispersa, 600 interviste e 350 ore di filmati inediti individuati nelle TecheRAI, reperti iconografici e altri preziosi documenti messi a disposizione da privati. Gran parte di questi materiali è attualmente raccolta nel database della Wunderkammer, il cui accesso verrà a breve reso pubblico.
Fanno parte del Centro e hanno partecipato attivamente alla sua fondazione il Prof. Federico Sanguineti, ordinario di Filologia italiana presso l’Università di Salerno, Giulia e Michele Sanguineti, figli del poeta e suoi eredi dopo la scomparsa della moglie Luciana. Al Centro perverranno a breve ulteriori preziosi materiali provenienti dall’archivio di famiglia.
Edoardo e Luciana Sanguineti nel giorno del matrimonio, proviene dagli archivi di famiglia

Il Centro Studi, il cui comitato direttivo è composto dalla Prof.ssa Clara Allasia (Università di Torino), dal Prof. Alberto Cadioli (Università di Milano), dalla Prof.ssa Rosa Giulio (Università di Salerno) e dal Prof. Enrico Testa (Università di Genova), si propone di incoraggiare la ricerca nel campo della letteratura, della linguistica, del teatro e della musica, con particolare riferimento all’opera di Edoardo Sanguineti e di coloro che si sono ispirati alla sua figura, e di promuovere la didattica universitaria nell’ambito della storia della letteratura, della critica letteraria, dell’archivistica, della biblioteconomia e delle digital humanities. La prima azione del Centro, in era di Covid 19, è la preparazione di un volume miscellaneo per celebrare il decennale della scomparsa e raccogliere le testimonianze di studiosi e artisti che hanno collaborato con il poeta scomparso.
Edoardo Sanguineti è stato poeta, critico letterario, scrittore, autore di teatro e di testi per musica, giornalista, sceneggiatore, attore e «lessicomane». Il nome di Sanguineti è legato a Torino per molti e vari aspetti: è la città dove si formò e dove mosse i primi passi della carriera universitaria sotto la guida di Giovanni Getto, la città da cui dovette allontanarsi per la diffidenza di parte del corpo docente e del mondo della cultura di allora. Italo Calvino avrebbe anni dopo, curando l’epistolario di Cesare Pavese, riportato una lettera in cui l’autore di La luna e i falò esprimeva il suo disorientamento di fronte alla novità della poesia sanguinetiana. Poco dopo Sanguineti avrebbe dato alle stampe la sua prima importante opera poetica, Laborintus. In seguito Sanguineti sarebbe tornato più volte a Torino, come autore della casa Editrice UTET e, nel 2004, nei panni, non scontati, di docente di cinematografia su invito del DAMS.
Redazione Vivo Umbria: