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Visita a sorpresa di Vittorio Sgarbi alla mostra “Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo”

CITTA’ DI CASTELLO – Visita a sorpresa di Vittorio Sgarbi alla mostra “Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo”.
“Una mostra intelligente con alcuni prestiti importanti” ha detto il noto critico ed esperto d’arte auspicando “il ritorno a Città di Castello dello Sposalizio della Vergine, una restituzione simbolica, estetica e culturale, dovrà credo e spero essere valutata dal prossimo governo. Lo spostamento da Milano a Città di Castello può avvenire oggi in assoluta sicurezza”.
“E’ una mostra intelligente con alcuni prestiti molto importanti come la Pala di San Nicola da Tolentino, con Raffaello giovanissimo che fa un angelo di mirabile dolcezza, carico di sentimenti e di umanità e poi si apre con un “Perugino” che non è mai stato così grande, che è quello del gruppo delle opere di San Bernardino che vengono da Perugia: sono stati generosi i musei italiani e stranieri a prestare, anche il Louvre, disegni importanti. Dispiace che la mostra chiuda il 9 gennaio ma chi potrà venire nei giorni ancora disponibili vedrà una cosa che è il migliore omaggio alla conclusione del prolungamento fino al 21 delle celebrazioni del 500enario di Raffaello. D’altra parte a Città di Castello lui si è formato, ha fatto la sua prima opera, il suo primo grande capolavoro che è lo Sposalizio della Vergine, oggi a Brera, che sarà opportuno in una valutazione politica nei prossimi anni riportare qui come restituzione di un’opera portata via da un generale di Napoleone: certamente la storia non può essere mutata, appartiene a Brera, ma prima di tutto appartiene a Città di Castello. Credo dunque che sia importante oggi che si può andare sulla luna e si può bombardare per Capodanno, lo spostamento di un’opera da Milano a Città di Castello, possa essere fatta in perfetta sicurezza e chi obietta il contrario lo fa semplicemente per il fatto che le cose siano sempre al loro posto senza mutamento. Il ritorno a Città di Castello dello “Sposalizio” è una restituzione importante, simbolica, spirituale, estetica, culturale che sarà giustificata dal prossimo governo, almeno come credo e spero, senza accettare convinzioni di persone che ritengono che gli spostamenti siano delle dissacrazioni. Si può certamente essere prudenti con opere particolarmente delicate ma non si deve esserlo in maniera prioristica e per ragioni politiche che sono prevalenti sul rispetto delle comunità e delle identità culturali di una grande città come Città di Castello”. E’ quanto dichiarato dall’onorevole Vittorio Sgarbi, critico d’arte esperto, curatore di grandi mostre internazionali, scrittore di libri best seller (ultimo in ordine di tempo  “Raffaello, un Dio mortale”), conduttore di trasmissioni, al termine di una visita alla Pinacoteca, dove è in corso di svolgimento fino al prossimo 9 gennaio, la mostra ‘Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo’, nel pomeriggio di San Silvestro, accompagnato dall’onorevole, Riccardo Augusto Marchetti, accolto dall’assessore alla Cultura, Michela Botteghi, che ha portato i saluti ed il benvenuto del sindaco Luca Secondi e rimarcato ancora una volta, grazie anche alla presenza di Sgarbi, “la straordinaria capacità attrattiva e di consensi in ambito internazionale che ha suscitato la mostra e le bellezze artistiche racchiuse in un contenitore altrettanto straordinario come la Pinacoteca che le custodisce. Ancora una settima per visitarla e proseguire poi sul versante della valorizzazione e promozione di questo ingente patrimonio culturale, storico ed artistico”. Prima di ripartire, nel giardino rinascimentale illuminato che si affaccia su Piazza delle Tabacchine, di particolare suggestione, Sgarbi ha ricevuto dal maestro Stefano Lazzari, una copia dello Sposalizio della Vergine. Lazzari da inizio dello svolgimento della mostra ne sta realizzando una come l’originale, assieme allo staff della Bottega Tifernate: appena terminata sarà donata alla Pinacoteca. Anche l’onorevole, Riccardo Augusto Marchetti ha definito la visita di Sgarbi “critico d’arte di fama mondiale, amico e collega, un ulteriore testimonianza di quanto sia ricco il patrimonio artistico e culturale che ha reso grande il nostro territorio consacrandolo alla storia. Nei prossimi mesi ci impegneremo ad ogni livello istituzionale affinché la promozione della nostra meravigliosa terra venga incentivata, con l’obiettivo di far conoscere sempre di più le innumerevoli eccellenze e i tanti talenti che nell’Alto Tevere e a Città di Castello hanno lasciato le proprie radici”, ha concluso Marchetti.
LA SCHEDA DELLA MOSTRA
Negli spazi della Pinacoteca comunale, che ha da poco recuperato il suo ingresso monumentale originario, introdotto da un bel portale cinquecentesco, è possibile godere di un’esposizione dall’alto valore storico artistico, molto apprezzata dal pubblico fino a questo momento. Elemento di grande spessore della mostra, divenuto esposizione permanente, è l’allestimento che vede lo Stendardo della santissima Trinità di Raffaello e il Martirio di San Sebastiano di Signorelli ‘vis a vis’ nella stessa sala. Un accostamento che simboleggia l’incontro tra due grandi artisti che nella realtà non si sono mai conosciuti. Cuore della mostra è il Gonfalone a doppia faccia di Raffaello, unica sua opera mobile rimasta in Umbria, proveniente dalla Confraternita della Santissima Trinità di Città di Castello, ora conservato in Pinacoteca e prima sottoposto a uno straordinario restauro di reintegrazione estetica direttamente sorvegliato dall’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) di Roma. La mostra, curata da Marica Mercalli, già Soprintendente dell’Umbria e ora direttore generale per la sicurezza del Patrimonio culturale del Ministero della cultura, e Laura Teza, professoressa associata di Storia dell’Arte moderna dell’Università degli studi di Perugia, è realizzata anche con il contributo del Gal Alta Umbria, PAL 2014 – 2020 ‘Umbria lasciati sorprendere’. In questo percorso espositivo, la Pinacoteca comunale ospita, per la prima volta insieme, tre frammenti del primo dipinto tifernate di Raffaello, la grande tavola de ‘L’Incoronazione di san Nicola da Tolentino’, danneggiata nel terremoto del 1789: l’Eterno e la Vergine, custoditi a Napoli (Museo Nazionale di Capodimonte), e la testa di Angelo, custodita nella Pinacoteca Tosio Martinengo a Brescia. Per la mostra è stata anche realizzata una ricostruzione virtuale dell’opera, che ne ripropone la fisionomia complessiva ed entrerà a far parte in maniera definitiva del percorso di visita della Pinacoteca.
Tra le opere presenti anche la Madonna della Pace di San Severino Marche, che testimonia l’attenzione di Raffaello verso Signorelli durante la sua crescita artistica tra il 1502 e il 1503, e lo Sposalizio della Vergine (1504), ultima opera realizzata dall’artista in città in cui raggiunge traguardi di impressionante modernità. Proprio dello Sposalizio il maestro Stefano Lazzari della Bottega Artigiana Tifernate sta realizzando una riproduzione fedele, che rimarrà in Pinacoteca e che ha preso forma, durante la mostra, davanti agli occhi curiosi dei visitatori. Di grande fascino anche la sezione in cui sono esposte copie derivate dallo Sposalizio della Vergine oltre che l’unico disegno preparatorio finora noto (Oxford, Ashmolean Museum), con uno studio, sia sul fronte che sul retro, delle teste di fanciulle presenti nel corteo dello Sposalizio.
INFO Mostra aperta fino al 9 gennaio 2022, Pinacoteca comunale, Città di Castello. Apertura al pubblico contingentata e su prenotazione. Orario di apertura: 10-13 / 15-18. Info: 075.8554202 – cultura@ilpoliedro.org – www.cittadicastelloturismo.it

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