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Vanni Capoccia: “Ottaviano Nelli, il pittore di Gubbio”

Ringraziamo Vanni Capoccia che ha inoltrato alla redazione di Vivoumbria questo suo interessantissimo intervento su Ottaviano Nelli.

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Ottaviano Nelli, il pittore di Gubbio
di Vanni Capoccia

Nel lunghissimo percorso della storia dell’arte ci sono fasi nelle quali i temi diventano ripetitivi, stanchi; a quel punto qualche genio dell’arte individua nuovi percorsi meno aridi e più adatti ai tempi che si stanno vivendo. È quello che accade intorno all’inizio del ‘400 da un lato a Firenze dove con il Rinascimento sentono il bisogno di verità dando corpo e sangue a ciò che dipingono collocandolo in una spazio autentico, dall’altro nelle corti francesi lombarde nasce un “altro rinascimento” (prendendo in prestito una definizione di Andrea De Marchi) che prende il nome di gotico internazionale o gotico fiorito o tardogotico che prima di risultare sconfitto diffonde in gran parte d’Europa il suo svagante linguaggio.

Uno dei luoghi nel quale e dal quale si diffonde il gotico internazionale è l’Appennino umbro-marchigiano dove ogni piccola signoria ha il suo artista tardogotico: Fabriano Gentile da Fabriano e Allegretto Nuzi, Camerino Arcangelo di Cola, San Severino i fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni, Gubbio Ottaviano Nelli.

È a quest’ultimo che Gubbio dedica Ottaviano Nelli e il ‘400 a Gubbio. Oro e colore nel cuore dell’Appennino curata da Maria Rita Silvestrelli dell’Università per stranieri di Perugia tanto capace per quanto poco incline a inutili protagonismi e Andrea De Marchi ordinario dell’Università di Firenze. Mostra allestita a Palazzo dei Consoli e a Palazzo Ducale che evitando un’esibizione muscolare di opere espone polittici, anconette, affreschi strappati eugubini o provenienti da vari musei.

Ha il grande merito di porre l’attenzione su un centrcome Gubbio defilato dalle vie principali dell’arte e su Ottaviano Nelli, artista chha sempre avuto un particolare legame con la sua città della quale è stato Console caratteristica che gli eugubini hanno mantenuto fino ad oggi. Invita anche a non rimanere concentrati solo sulle sale espositive ma a cercare Nelli negli affreschi delle chiese eugubine che il visitatore deve inserire nel suo percorso facendoli diventare parte integrante della mostra.

A partire dalle opere con le giovanili storie della Vergine nella chiesa di San Francescoquelli di sant’Agostino con uno dei primi e più completi cicli della vita del santo e Santa Maria Nuova con la bellissima Madonna del Belvedere dal cui volto non staccheresti mai gli occhi che visti nel luogo dove sono nati esprimono al massimo se stessi continuando a svolgere la funzione per la quale sono stati dipinti: essere, prima di tutto, oggetto di devozione. Ed è un peccato che i primi due cicli siano praticamente invisibili il primo perché inavvicinabile il secondo a causa di una mancata illuminazione.

Insomma non una mostra compilation di mero intrattenimento utile solo ai suoi curatori e a politici in cerca di promozionema sintesi di un lavoro che accende l’attenzione sul pittore di Gubbio e sulla sua città che intorno alla piazza più bella d’Italia custodisce e nasconde un’infinità di cose belle e importanti come le “tavole eugubine”, le ceramiche a lustro di Mastro Giorgio, la piazza che con il suo panorama è la più bella d’Italia e la Festa dei Ceri che come tutte le cose vere e non rifatte aleggia ogni giorno dell’anno per la città. Ed anche questi sono un motivo che invita ad andare a vedere le opere di Ottaviano Nelli, il pittore di Gubbio, in mostra e sparso nelle chiese della la città.

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Ottaviano Nelli e il ‘400 a Gubbio. Oro e colore nel cuore dell’Appennino”, Palazzo Ducale e Palazzo dei consoli, fino al 9 Gennaio 2022

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