Il 1971 è stato un anno molto importante per le uscite discografiche italiane e non solo.
Determinati lavori hanno cambiato la percezione della musica nel nostro paese; tra questi si fece luce un gruppo romano, Il Rovescio della Medaglia, che si era formato alla fine del 1970 con Enzo Vita, Stefano Urso, Gino Campoli e Gianni Mereu, poi sostituito da Sandro Falbo ed in seguito da Pino Ballarini, con una proposta in bilico tra hard rock e prog, noti in particolare per le loro esibizioni live.
Il loro impianto di amplificazione era così potente che permetteva alla formazione di distinguersi nel panorama musicale ma divenne anche uno dei motivi dello scioglimento del nel momento in cui venne rubato assieme al tir che lo trasportava nel 1973.
Ottenuto un contratto per la RCA il gruppo incise il primo album La Bibbia, uscito nel 1971, registrato live in studio in un giorno soltanto; un album intriso di hard-rock ed un prog sfumato che venne pubblicato con all’interno libretto tondo a forma di medaglione.
Dopo la pubblicazione dei due successivi lavori, Io come io nel 1972 e Contaminazione l’anno dopo il gruppo si sciolse ed è successivamente ricomparso sulle scene con altri sporadici album.
Nel 2011 Enzo Vita ha ripreso in mano il gruppo incidendo con musicisti nuovi Microstorie.
Due anni dopo è andato in tour in Giappone e da quei concerti è stato tratto l’album Live in Tokyo nel 2014 e nel 2016 ha pubblicato Tribal domestic dove è comparso nuovamente anche il cantante Pino Ballarini.
La formazione poi ha visto l’ennesimo avvicendamento e Vita ha portato in tour la rivisitazione dell’album del 1973 Contaminazione anche in manifestazioni (come avvenuto alla Rocca di Castiglione del Lago grazie a Massimo Sordi), che lo hanno celebrato insieme agli altri lavori italiani del compianto compositore argentino Luis Bacalov, Concerto Grosso dei New Trolls e la colonna sonora di Milano calibro 9 Preludio, Tema, Variazioni e Canzona, degli Osanna.
L’album del 2020 Contaminazione 2.0 è tratto dalla prima rappresentazione di questo tour all’Abbazia di San Galgano.
E veniamo all’attualità; il gruppo cambia ancora i suoi componenti; rimangono Andrea Castelli e Nicola Costanti e si uniscono Davide Pepi alla chitarra e Marco Pisaneschi alla batteria ed a cinquant’anni dalla pubblicazione de La Bibbia esce oggi per Jolly Roger Records La Bibbia – 50th Anniversary.
L’album, oltre che in cd esce anche in vinile – la limited edition di colore grigio è peraltro già esaurita – è stato completamente ri-registrato; sono state create alcune nuove partiture e nuovi arrangiamenti.
Sono stati modificati i titoli dei brani d’apertura e chiusura con la traduzione in inglese; Il Nulla è diventato Nothingness (Il Nulla) mentre Il Diluvio The great flood (Il Diluvio). Sodoma e Gomorra ha cambiato invece il titolo in Sodoma XY.
Ho ascoltato la versione cd, che vede la presenza di ben 3 bonus tracks e c’è da dire che il primo motivo di interesse è la presenza delle tastiere che nell’album originale non erano presenti.
Già Nothingness mostra la direzione musicale in parte diversa che è stata data al lavoro; l’inserimento delle tastiere che potano drammaticità nella parte finale e la durata minore (circa 3 minuti anziché 5), funzionano bene.
Il giro di basso di Castelli apre La Creazione e poco dopo le tastiere di Costanti, ottimo cantante la cui voce ben si adatta al sound del gruppo, entrano di nuovo in scena; in questo caso la durata del brano è stata allungata; nella parte centrale e nel finale Vita si esibisce in due pregevoli assoli.
L’ammonimento presenta nella parte centrale ancora Costanti in evidenza che con il piano prepara il terreno per l’assolo di Vita mentre la ritmica sostiene efficacemente il tutto.
La strumentale Sodoma XY è forse leggermente rallentata rispetto all’originale; per il resto non noto altre variazioni se non una maggiore liricità e la solita perizia del leader e chitarrista Vita.
Il Giudizio, il brano più lungo del lotto (anche se ha durata inferiore di oltre due minuti rispetto all’originale), permette di apprezzare la qualità del basso di Castelli ed a rischio di ripetermi il lavoro di Enzo Vita mentre nella seconda parte le tastiere di Costanti si intrecciano al basso ed alla chitarra.
Ancora il piano introduce The great flood, che in pratica è un brano del tutto nuovo rispetto a quello conosciuto; dopo circa un minuto l’organo prende il sopravvento e viene introdotto anche un testo eseguito da un coro; il finale vede ancora Costanti al piano.
Per concludere le bonus tracks presenti soltanto nel formato cd; si tratta delle versioni in inglese de La Creazione che diventa The creation; L’ammonimento The warning e per finire Il giudizio The judgement day.
In definitiva un buon disco che ha il pregio di un taglio differente e dimostra il riuscito inserimento dei nuovi componenti del gruppo; sia di Pisaneschi alla batteria che di Pepi alla chitarra; l’album è piacevole rispetto alla versione del 1971 e credo non mancherà d’essere apprezzato.
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Il gruppo stasera presenta il disco nella prima uscita live in Toscana mentre ricordo che sarà presente il prossimo 14 novembre durante la Domenica Prog, il primo appuntamento organizzato dall’associazione Trasimeno Prog al chiuso dopo il forzato fermo dovuto alla pandemia.
Di seguito tutte le info: https://www.trasimenoprog.com/domenica-prog/.
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