La scorsa settimana sono sati pubblicati due album live preannunciati nel mese di luglio: “Northeast corridor” degli Steely Dan e “The nightfly live” di Donald Fagen.
Il gruppo americano, che nel 2022 festeggerà il cinquantennale dall’incisione dell’album d’esordio “Can’t buy a thrill”, fa uscire il primo live in venticinque anni ed a quattro anni dalla scomparsa di Walter Becker, l’altro fondatore assieme a Fagen.
Il disco è stato registrato in varie date americane del tour 2019 (Beacon Theatre di New York City, Met di Filadelfia, Orpheum Theatre di Boston) e racchiude dodici brani pescati dal vasto repertorio del gruppo, eseguiti magistralmente dalla band che accompagna Fagen.
La formazione aveva iniziato come gruppo rimanendo di fatto negli anni un duo composto da Fagen e Becker; prova ne sia che nelle prove discografiche ed in tour si sono alternati diversi musicisti ed ospiti di primissimo livello.
La band presente nell’odierna pubblicazione è la stessa al fianco di Donald Fagen anche nella riproposizione integrale del suo album “The Nightfly”, pubblicato nel 1982, che nell’occasione diventa “The Nightfly live”, registrato al Beacon Theatre di New York City e all’Orpheum Theatre di Boston.
Gli Steely Dan sono stati un gruppo importantissimo negli anni ’70, ad iniziare dai successi “Do it again” e “Reelin’ n the years” tratti dal primo lavoro “Can’t buy a thrill” del 1972.
Tratto distintivo è sempre stato la raffinatezza della proposta musicale, un sapiente mix tra rock, jazz, blues, funk e pop, con un gusto particolare per gli elaborati e sofisticati arrangiamenti.
Da lì in poi sono seguiti album con alterne fortune come “Countdown to ecstasy” e “Pretzel logic” fino ad “Aja” del 1977, forse la punta dell’iceberg della loro produzione.
Il decennio successivo era invece iniziato con la pubblicazione nel 1980 di “Gaucho”, che aveva avuto una gestazione molto lunga ed annoverava numerosi ospiti come Don Grolnick, Steve Khan, Randy Brecker, Rick Marotta, Michael Brecker, Mark Knopfler, David Sanborn, Michael Mc Donald, Patti Austin, Steve Gadd, Antony Jackson, Hiram Bullock, Tom Scott e Jeff Porcaro.
Sarà invece necessario attendere 15 anni per il live “Alive in America” ed il 2000 per la nuova fatica in studio “Two against nature”, seguita nel 2003 da “Everything must go”, ultimo disco finora del gruppo.
Anche la discografia solista di Donald Fagen è stata molto parca (quattro album in 30 anni), da “The nightfly” del 1982 a “Kamakiriad” del 1993, “Morph the cat” nel 2005 e “Sunken condos” del 2012.
Nel disco sono presenti musicisti da tempo inseriti nella line up del gruppo, come il batterista Keith Carlock, il chitarrista Jon Herington, il tastierista Jim Beard ed il trombettista Michael Leonhart ed è un vero piacere passare circa 2 ore in compagnia di questi due album.
Tutti i brani andrebbero menzionati ma in particolare per il disco degli Steely Dan, che ho avuto la fortuna di vedere per due volte in concerto, segnalo “Black cow”, “Hey nineteen”, “Aja” e “Peg” mentre per quello di Donald Fagen l’iniziale “I.G.Y.”, “Green flower street”, “ New frontier” e la titletrack “The nightfly”.
Il gruppo ha annunciato un tour in Nord America per la primavera 2022.
Le track listing dei due album:
Steely Dan – Northeast Corridor: Steely Dan Live
- Black Cow
- Kid Charlemagne
- Rikki Don’t Lose That Number
- Hey Nineteen
- Any Major Dude Will Tell You
- Glamour Profession
- Things I Miss the Most
- Aja
- Peg
- Bodhisattva
- Reelin’ in the Years
- A Man Ain’t Supposed to Cry
Donald Fagen – The Nightfly Live
- I.G.Y
- Green Flower Street
- Ruby Baby
- Maxine
- New Frontier
- The Nightfly
- The Goodbye Look
- Walk Between the Raindrops