CASCIA – Questioni di storia. Questoni di scelte epocali, di opportunità colte, di altre abbandonate, eluse. Questioni di vita. Da ricordare, certo, ma forse ancora da capire. Tant’è salutiamo con interesse il ritorno in scena di 1968 Praga Primavera, lo spettacolo con testo di Ivan Teobaldelli e musica e live electronics di Claudio Panariello che debuttò l’anno scorso al Festival delle Nazioni nell’edizione dedicata alla Repubblica Ceca in concomitanza con il cinquantesimo anniversario del Sessantotto e della Primavera di Praga. Domani sera, sabato 25 maggio 2019 alle ore 18 nella Sala della Pace di Cascia, il melologo dedicato al ricordo di quella straordinaria stagione di rinnovamento liberale, di apertura e speranza vedrà impegnati sul palcoscenico l’attore Maurizio Perugini, il musicista Angelo Benedetti all’elettronica e l’Ensemble Suono Giallo composto da Andrea Biagini al flauto, Michele Bianchini al sassofono, Laura Mancini alle percussioni e Simone Nocchi al pianoforte. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
“La grande onda contestataria del Sessantotto – spiega Teobaldelli – lambì quasi tutte le capitali europee: Londra, Parigi, Amsterdam, Roma e Milano, Zurigo, Berlino Ovest. Ma a distanza di mezzo secolo è inequivocabile che la rivolta più nobile e audace fu la Primavera di Praga. Che fu trattata con indifferenza e non venne compresa né sostenuta dai media e gli intellettuali occidentali”. Attraverso le parole di Kundera, Ginsberg e altri scrittori e artisti del tempo, Teobaldelli tenterà di ricostruire il fervore di quella città “che non riusciva a dormire dalla gioia”, e poi la fine dell’ultima speranza, annunciata dai carrarmati con la stella rossa e i paracadutisti del maresciallo Gretchko. La Primavera di Praga dunque, ma anche l’invasione sovietica che quasi esattamente cinquant’anni fa, tra il 20 e il 21 agosto del 1968, la stroncò brutalmente. Le immagini della memoria rievocate nello spettacolo saranno infatti anche quelle dei giovani praghesi che attaccano i carrarmati del Patto di Varsavia con sassi e bottiglie Molotov; agitano bandiere cecoslovacche macchiate di sangue; nascondono i cartelli col nome delle vie per depistare i blindati; ne accompagnano l’incedere sferragliante con urla e lacrime.
La musica composta per 1968 Praga Primavera rielabora materiali sonori dell’archivio di Radio Praga e brani dei Plastic People of the Universe, gruppo rock psichedelico che si formò a Praga proprio in quel fatidico 1968: «Le trasfigurazioni di questi materiali sonori, […] uno prettamente ‘storico’ e l’altro espressione di un pensiero artistico, sono il punto di partenza per una musica che non vuole accompagnare il testo ma intende essere il suo naturale completamento – illustra il compositore Claudio Panariello –. Seguendo il flusso dei fatti narrati, la musica crea un nuovo flusso che va da un iniziale magma indistinto eppure carico di presagi durante i prodromi della Primavera, a zone più distese coincidenti con la libertà sognata dai cittadini di Praga per portarci senza soluzione di continuità a un ampio e spregiudicato utilizzo di pattern e sequenze ossessive, creando un’atmosfera a tratti oppressiva, a tratti grottesca, evocativa del clima di tensione durante il lungo e drammatico periodo della Normalizzazione».
Si ringraziano le comunità agostiniane di Cascia per la gentile concessione della Sala della Pace. Sono partner istituzionali dell’evento il ministero per i Beni e le attività culturali, la Regione Umbria, il Comune di Città di Castello, la Camera di Commercio di Perugia e il Comune di Cascia.