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Verso Trasimeno Prog Festival: Dante e il progressive, intervista al professor Fabrizio Galvagni

Eccoci ad un altro appuntamento con le interviste agli ospiti del Trasimeno Prog Festival, in programma dal 19 al 22 agosto alla Rocca del Leone di Castiglione del Lago. Durante il festival la giornata del 21 sarà davvero speciale perché “Il prog incontra Dante”.

Il professor Fabrizio Galvagni ha sviscerato questa tematica alcuni anni orsono con il suo libro “Dante e l’armonia delle sfere. La commedia, il rock progressivo e altri percorsi“. Gli abbiamo chiesto di spiegarci questa connessione. l’abbiamo incontrato.

Ci racconta qualcosa di lei, così la conosciamo meglio ?

Sono nato nel 1956 a Vobarno, piccolo centro della provincia bresciana; sono sposato ed ho tre figli e due nipotini; ho insegnato italiano e latino e da un paio d’anni sono in pensione.  Ho diversi interessi tra cui le storia e le tradizioni locali … ed il rock progressivo.                  

Cercando sue informazioni mi pare d’aver capito sia anche un musicista, è corretto ?

Il termine musicista è forse eccessivo; ho imparato da ragazzo a suonare la chitarra; da oltre vent’anni faccio parte di un gruppo di amici, la Compagnia delle Pive, che recupera la musica della tradizione, della cultura contadina. In questa formazione suono normalmente il baghèt, una cornamusa bergamasca, oppure il mandolino ed il violino, ma senza virtuosismi; la musica popolare è anzitutto socialità, stare insieme.

I suoi gusti musicali ?

L’orizzonte dei miei gusti musicali è piuttosto ampio; il rock progressivo ha fatto parte della mia adolescenza, così come le canzoni dei cantautori. Mi interessa la musica etnica, la classica ed il jazz ed ho una predilezione per la musica brasiliana.

Come nasce l’idea di un libro come quello sulla correlazione tra Dante ed il rock progressivo ?

Nel corso dell’anno scolastico 2009 / 2010 spiegando Dante ad una classe di terzo liceo ho rispolverato alcune reminiscenze del prog come Trip, New Trolls, Giro Strano e Metamorfosi, gruppi che si erano occupati del sommo poeta. Mi contattò un’associazione culturale chiedendomi di integrare il percorso fatto a scuola con altro materiale da cui è stato tratto un piccolo volume, “Tra la perduta gente”. All’opera si interessò la casa editrice Volo Libero e con le opportune modifiche nel 2012 venne pubblicato “Dante e l’armonia delle sfere. La commedia, il rock progressivo e altri percorsi”, il libro che presenteremo al Trasimeno Prog Festival il 21 agosto.

Quale percorso ha seguito per la sua ricerca ?

Come accennato sono partito dal ricordo dei gruppi come Trip, Giro Strano, New Trolls e Metamorfosi che hanno tutti avuto un approccio originale con l’opera dantesca. Successivamente ho cercato di abbracciare anche altri scenari musicali, non solo quelli del rock progressivo, che in qualche maniera hanno preso spunto alla poesia di Dante.

Lasciamo per un momento il libro; come ha vissuto il periodo del lockdown ?

È stato un periodo molto difficile dal momento che ho vissuto direttamente l’esperienza del covid  anche se fortunatamente in maniera non troppo grave; la mancanza di socialità, in tutti i campi, è il problema che ho maggiormente accusato.

Nel libro è presente anche un compact disc con brani prog di varie formazioni; al di là del contenuto dell’allegato quali sono a suo giudizio i migliori esempi di connessione tra Dante ed il prog, tanto in Italia che all’estero ?

Senza dubbio nel nostro paese il percorso dei Metamorfosi è quello che più si avvicina e compenetra La Divina Commedia. Personalmente ritengo Inferno, il primo disco della trilogia, un grande album, pur se risente del momento storico in cui è stato concepito. Paradiso, circa trent’anni dopo, mi ha positivamente sorpreso perché pensavo si fosse affievolita la loro vena artistica ma non era così. Il più recente Purgatorio è invece quel che meglio incarna la poetica dantesca pur se basato su una cantica a torto giudicata minore. Dal punto di vista internazionale molto interessante è il progetto Colossus Project che copre tutte le cantiche della commedia al cui interno si trovano dei piccoli gioielli; vale la pena di conoscerlo.

La prefazione del libro è di Riccardo Storti, fondatore e coordinatore del Centro Studi per il Progressive Italiano di Genova; diciamo che in questo caso le è piaciuto vincere facile ?

È stato per me un privilegio avere la prefazione di Storti e per questo ringrazio Claudio Fucci di Volo Libero che ha fatto da trait d’union per riuscire nell’intento. C’è stata anche l’eventualità di una seconda prefazione curata da Franco Battiato ma poi non se n’è fatto più nulla; direi che così che va più che bene per una piccola opera come la mia.

So che sta lavorando ad una nuova edizione del libro, cosa può dirci ?

L’ideale prosecuzione di questo percorso nato quasi per caso nell’ambito scolastico ormai diversi anni fa vedrà la luce entro l’anno in corso con la pubblicazione del volume “Tra liti sì lontani”, che è un verso del secondo canto del Purgatorio. I lidi così lontani sono quelli tra il rock e Dante e rappresenta l’integrazione dei lavori precedenti esaminando quanto è stato prodotto, non solo nell’ambito del prog, negli ultimi dieci anni. Parallelamente all’interno di un progetto curato dall’università di Verona e dall’Accademia Roveretana degli Agiati uscirà un mio studio dedicato alla connessione tra Dante ed il rock progressivo, focalizzato anche questo sugli ultimi anni.

Ringraziamo il professor Galvagni per la disponibilità e ricordiamo che il libro “Dante e l’armonia delle sfere. La commedia, il rock progressivo e altri percorsi” sarà presentato, nell’ambito della giornata “Il prog incontra Dante”, sabato 21 agosto, durante la terza serata della seconda edizione del Trasimeno Prog Festival.

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