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La chiesetta del Rosario a Terria e i dipinti del Maestro di Eggi

Affreschi alla chiesetta del Rosario a Terria restaurata grazie alla buona volontà e alla raccolta dei fondi da parte  dei cittadini in occasione della festa di San Lorenzo, che si tiene ogni anno, ma soprattutto, la buona volontà della famiglia di Primo Piermarini. Ne avevamo già parlato in occasione dell’avvenuto recupero strutturale, ma ora raccontiamo alcune curiosità riferite sia alla devozione che alle opere d’arte in essa conservate. La cappella e un votivo inserito in un complesso ad uso agricolo. Probabilmente, prima della pertinenza religiosa, era una stalla per animali… Forse un evento religioso, verificatosi alla prima metà del XV secolo, ha spinto i primi  proprietari a destinare questo piccolo vano ad uso religioso. Il luogo e’ ameno, si può incontrare ai piedi dell’antico castello di Terria, passato un ponticello sul fosso, lungo la mulattiera a gradini che ascende all’abitato fino a raggiungere la torre quadrata, di recente restaurata. Qui e luogo ideale per incontrare animali selvatici come l’istrice, il riccio, la donnola, la volpe il cinghiale, il tasso. L’ edificio e’ composto da due piccoli vani. L’ ingresso e semplice. Porta rettangolare sviluppata in altezza, costituita da piedritti che sorreggono  un architrave semplice. Probabilmente la parte originaria e’ quella costituita dalla nicchia. Le pareti sono affrescate, con dipinti databili al XV – XVII secolo.

Sulla parete subito dopo l’ingresso, sulla destra due affreschi in riquadri raffiguranti Sant’ Elmo (nella foto) vestito con i paramenti vescovili e con  mitria, con la mano sinistra sorregge il pastorale, mentre un San Felice che uccide il drago (nella foto) indossa una tunica verde stretta alla vita da una cinta rossa, così anche le calze.

Il Santo e armato di una lancia che infila nella bocca del drago insidioso ai suoi piedi. I due Santi sono probabili dipinti eseguiti dal maestro di Eggi o da un suo allievo. Dipinti molto suggestivi fatti realizzare su commissione della comunità. Infatti era noto che famiglie del luogo per grazie ricevute pagavano gli  artisti più o meno noti per realizzare queste opere o per lasciare anche una loro presenza sul territorio. Sotto il dipinto raffigurante Sant’ Elmo e’ scritto: HO OPVS FACTA FARE FAMILIA ROSATI. Nella nicchia che fungeva da altare e riprodotto un Cristo Maestro nel sottarco e ai lati una Madonna del Rosario; altro frammento di Santa forse una Santa Caterina.

Nella parete di destra della nicchia un bell’ affresco di contenute dimensioni raffigurante le stigmate di San Francesco (nella foto) datato 1513. Il Santo in estasi che riceve le stigmate dal crocifisso sospeso tra nuvole e teste cherubiche. Alle spalle del Santo si intravede un piccolo conventino forse San Damiano. La chiesetta, prima del recupero, era in un avanzato stato di abbandono, quindi i dipinti,  hanno risentito lungamente di questo stato di degrado. Rimessa la campana, sistemati di nuvole suppellettili, la chiesetta del Rosario, aspetta i devoti ma soprattutto i turisti che si avventurano lungo il Nera alla scoperta di questi antichissimi borghi pregni di profumi, tra il silenzio e la natura incontaminata.

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