SPOLETO – La collaborazione tra Umbria Jazz e il Festival dei Due Mondi è iniziata come meglio non si poteva. In una calda serata di luglio, mentre con un orecchio si ascoltavano le note che provenivano dal palco e le condizioni ambientali facevano sì che giocoforza nell’aria si respirasse la trepida attesa per le sorti dell’Italia agli Europei di calcio impegnata con il Belgio, è andato in scena al Teatro Romano il concerto del pianista americano Fred Hersch accompagnato da Drew Gress al contrabbasso e Joey Baron alla batteria.
Il musicista si è presentato sul palco puntualissimo alle 21:29 e proprio mentre salutava il pubblico dai caseggiati circostanti si è levato l’urlo liberatorio per il vantaggio degli azzurri con Niccolò Barella. Il pianista e compositore si è guadagnato un posto fra i grandi nomi del jazz contemporaneo grazie alle quindici nomination ai Grammy. La sua collaborazione con i musicisti presenti sul palco risale ormai a molti anni e ciò si è chiaramente percepito durante la performance. Il pianista ha tirato fuori dal cilindro circa 90 minuti di musica andando ad aprire alcuni cassetti della memoria omaggiando Sonny Rollins, Thelonious Monk oltre a proporre naturalmente il suo repertorio.
Si è iniziato con You’re my everything, standard di Harry Warren per proseguire con Wichita Lineman dall’ultimo disco Songs from home; ancora il brano dedicato a Thelonious Monk Dear Monk, Plainsong dall’album del 2017 Open book e Skipping da Whirl, album pubblicato nel 2010. L’ottima performance del pianista si è infine chiusa con l’esecuzione in piano solo del brano Di Billy Joel And so it goes.
Buona la presenza di pubblico all’interno del quale era presente il patron di Umbria Jazz, Carlo Pagnotta.
Domenica 4 luglio in Piazza Duomo è stata la volta di Brad Mehldau in attesa dell’inizio di Umbria Jazz con l’anteprima dell’Orchestra Asclepio all’Arena Barton Park mercoledì 7 luglio.