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Giovedì 1 luglio alle 17,30 in cattedrale a Terni Ostensione del Preziosissimo Sangue di Gesù

TERNIGiovedi 1 luglio alle ore 17,30 si svolgerà alla cattedrale di Terni l’Ostensione del reliquiario del Preziosissimo Sangue di Gesù (nella foto di copertina). La cerimonia sarà allietata con canti e preghiere dei gruppi parrocchiali. Un appuntamento da non perdere per tutti i credenti. Ma ricordiamo l’importanza storica e spirituale della preziosa reliquia. L’ ampolla contenente alcune gocce di Sangue  versate da Gesù nella sua passione e morte di Croce,  giunse alla cattedrale ternana dopo varie vicende storiche e donata dal vescovo di allora cardinale Angelo Rapaccioli nel 1651 (nella foto) istituendo la venerazione ogni prima domenica di maggio.

 

 

“Nel corso del suo ministero pastorale, Rapaccioli, decise di recarsi ad Assisi con appesa al collo (Croce Pettorale) la preziosa reliquia senza che nessuno ne fosse a conoscenza. Il motivo di questo viaggio era l’incontro con Fra Giuseppe da Copertino che si trovava nel convento Assisano. L’ incontro tra i due avvenne vicino al sacro convento. Fra Giuseppe, insieme ad alcuni confratelli, si inchinò ai piedi del Vescovo Rapaccioli venerando la reliquia, con stupore dello stesso. Stessa venerazione fra Copertino la riservò alcuni giorni dopo, quando, il Cardinale, lasciò la Santa reliquia nella stanza; qui, Copertino fu trovato in ginocchio in adorazione”.

 

La preziosa sacralità di quella reliquia, era ormai verificata da questi eventi e fu questo il motivo, che lo stesso Rapaccioli, lo spinse a donarla alla cattedrale ternana. Altro evento prodigioso legato alla Santa reliquia avvenne nel periodo in cui la città era stremata dalla peste nel 1656/1657. Fu il Vescovo di allora, Monsignor Sebastiano Gentili, a benedire con il reliquiario la città all’ alto della torre dei Barbarasa.  Il Sacro reperto è conservato nell’ altare maggiore del presbiterio della cattedrale; mentre l’ incontro tra monsignor Rapaccioli e fra Copertino è certificato  in un affresco, sempre nel presbiterio di fronte all’organo.

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