TERNI – Grande era l’attesa per questo concerto. Ieri sera l’Anfiteatro Fausto ha accolto un vasto pubblico, nei limiti imposti dal Covid. L’evento viene introdotto coi toni della conquista, faticosa e meritata. Una ripartenza complicata ma “non abbiamo voluto arrenderci e i fatti ci hanno dato ragione” racconta Silvia Alunni.
Salgono sul palco, Stefano Di Battista al sassofono, Andrea Rea al pianoforte, Daniele Sorrentino al contrabbasso e Luigi del Prete alla batteria. Sono eleganti, sono virtuosi e l’armonia è perfetta. L’omaggio a Morricone è una scelta complessa, dettata da ragioni del cuore, che notoriamente non segue ragioni. È come riscrivere la poesia, con altra poesia: una sfida di fantasia e tecnica che può essere raccolta solo da altri artisti di livello. Il risultato non solo è estremamente coerente ma sbalordisce per soluzioni creative che non cedono mai a facili compromessi. La tentazione della mera riproduzione qui non è contemplata: questa è musica da maestri. Non sorprende la scelta di brani anche meno noti di Morricone, lontani dalla facile riconoscibilità.
Gli strumenti non hanno pace, intessono dialoghi intelligenti e appassionati. La versatilità di questi quattro musicisti esplode sul palco. Dopo un inizio molto tecnico, Di Battista parla col pubblico e non può che ringraziare. Un grazie di cuore, sincero, che tradisce l’emozione di chi è stato costretto a fermarsi per oltre un anno. L’emozione è grande e condivisa dal pubblico. Si crea intimità e allora arriva il momento giusto per presentare Flora, il brano che Morricone ha scritto per la figlia di Di Battista che dal palco ci mostra anche lo spartito originale. Nata una sera a cena, è una musica dolce, dalle atmosfere sognanti. Ma è con il pezzo seguente, La femme du dimanche che i quattro si scatenano in una jam session potente. Introdotta da un lungo ostinato di basso e conclusa con un altrettanto lungo e energico assolo di batteria. Segue Il buono, il brutto, il cattivo che è superba, la batteria scuote le poltrone e ti entra dentro. Provano a salutarci ma la platea vuole il bis. Salgono e il pubblico canta rapito mentre da Morricone i musicisti improvvisano verso Dalla, senza soluzione di continuità. Il mix è magico. Salutano, mentre continuano a battere il ritmo, felici, felicissimi. “Siamo contenti, Terni è bellissima.”
E è davvero così, stasera.
Sara Costanzi
Foto: Alberto Bravini