TERNI – “Preoccupa la continua erosione delle sponde del Lago di Piediluco causata dallo sfruttamento delle acque da parte delle centrali idroelettriche di cui la multinazionale Erg è concessionaria”. È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, annunciando la presentazione di un’interrogazione alla Giunta.
“Con questo atto ispettivo – spiega De Luca – chiediamo all’Esecutivo di sapere se siano stati effettuati da parte della Regione Umbria i relativi approfondimenti e le verifiche circa il corretto comportamento del concessionario Erg nell’utilizzo dello specchio lacustre quale bacino di carico a servizio delle centrali idroelettriche. E se, rispetto alla continua e documentata erosione a cui è soggetto il Lago di Piediluco, si ritenga utile promuovere iniziative a tutela dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio naturalistico. Infine è necessario, in riconoscimento del danno, destinare una cospicua parte dei canoni idrici incassati dalla Regione esclusivamente per dare ulteriore ristoro al danno arrecato al territorio, dato lo sfruttamento diretto delle acque del lago”.
“L’utilizzo dello specchio lacustre quale bacino di carico – prosegue De Luca – sta causando una quotidiana variazione di livello delle acque. Il livello di abbassamento raggiunto nei giorni scorsi sta lasciando all’asciutto le imbarcazioni che si trovano attraccate al molo, rendendo i pontili inservibili per i battelli. Gravi problemi si registrano per la sopravvivenza stessa della fauna lacustre, tra cui il persico reale che in questo periodo depone le uova proprio a pelo d’acqua tra i cespugli. Quando il livello dell’acqua si abbassa, le uova rimangono all’asciutto e questo compromette il ciclo vitale del persico. Inoltre la presenza sotto al sole di melma e erbe lacustri provoca l’emanazione di un odore a dir poco nauseabondo. L’ambiente del bacino appare infine spettrale con il fondo paludoso del lago che emerge a vista d’occhio. Secondo la Erg, che detiene il contratto di sfruttamento delle acque per mandare avanti la centrale di Galleto, – conclude – la causa è riconducibile al drenaggio della piana reatina. Il livello dell’acqua aveva invaso una vasta area di terreno e tale operazione eccezionale sarebbe prevista dal capitolato di uso. Questa situazione ha arrecato grave danno all’ambiente, al paesaggio, all’attività turistica ed economica nell’ambito del Lago di Piediluco”.