Cerca
Close this search box.

Sergio Cammariere, “Piano nudo”: uscito il nuovo album

È uscito oggi il nuovo lavoro di Sergio Cammariere, “Piano nudo”, per Jando Music. Così, a distanza di quattro anni dal precedente “Piano”, il musicista crotonese pubblica il suo secondo disco in piano solo. Ed ancora una volta fa centro, forse anche più della volta precedente; le atmosfere create, a cavallo tra jazz, musica classica e soundtrack sono avvincenti e delicate. Ben diciotto sono le tracce che compongono il lavoro, per una durata complessiva di circa 50 minuti.

Il disco si apre con “La rotta degli alisei”, disponibile anche come video, interpretato da Leo Gullotta con la regia di Miriam Rizzo.

E la splendida interazione tra video e musica prosegue anche con il brano, disponibile da alcune ore, “Girotondo per Greta”; questo, così come “Chanson du temps retrouvé” e “Ritorno a casa” è inserito nel nuovo corto d’animazione di Fabio Teriaca e Juan Pablo Etcheverry, “Nonno Matteo”, candidato ai David di Donatello 2021.

Il video è molto carino e commovente; vi è racchiusa la storia della protagonista, Greta, che dopo molto tempo ritrova il nonno con cui da piccola passava del tempo guardandolo lavorare nella sua liuteria.

Tornare le farà rivivere quei momenti ed è anche un modo per ricordare le problematiche della pandemia che hanno purtroppo falcidiato tanti nonni, da sempre fonte d’educazione, di consigli e d’abbracci indimenticabili.

Tutto l’album è pervaso da una estrema dolcezza e lirismo; forse solo “Marcia degli elfi e dei folletti” si discosta da tale modalità con la sua ritmicità.

Altri brani da menzionare sono, pur nella difficoltà della scelta, “Le foto di Carlo”, dedica allo scomparso attore Carlo Delle Piane, “Turno di notte”, la conclusiva “Il giardino degli oleandri”, “Bar Bogart”, dal nome del bar gestito dal pianista negli anni ’80, “La ballerina del carillon” e “Lettera a mia madre”.

Le dita di Cammariere sembrano volare sopra la tastiera; personalmente ho sempre apprezzato il lavoro dell’artista, a cominciare dal grande contributo alla notorietà verso un vasto pubblico di uno tra i migliori jazzisti nostrani come Fabrizio Bosso, grazie alla partecipazione a Sanremo nel 2003 con il brano “Tutto quello che un uomo”, che ha dato il là alla carriera del pianista, ma questa formula del piano solo inizio a preferirla.

Un’altra motivazione potrebbe derivare dalla scoperta che è appassionato di prog e l’ho più volte visto eseguire l’introduzione di “Firth of fifth” dei Genesis dall’album “Selling England by the pound”, può darsi; in ogni caso il suo pianismo mi intriga sempre di più.

Tracklist

1. La rotta degli alisei

2. Chanson du temps retrouvé

3. Altalena

4. Girotondo per Greta

5. Lampedusa

6. L’ultima voce prima del silenzio

7. Adeus nunca mais

8. Ritorno a casa

9. La ballerina del carillon

10. Bar Bogart

11. Lo scherzo del gatto

12. Lettera a mia madre

13. Le foto di Carlo

14. Le luci spente del luna park

15. Marcia degli elfi e dei folletti

16. Il mare del nord

17. Torno di notte

18. Il giardino degli oleandri.

Articoli correlati

Commenti