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Diagnosi di precisione delle leucemie: Premio ROCHE al progetto Unipg

 

PERUGIA – Tra i progetti vincitori del Bando Roche per la Medicina di Precisione” c’è uno studio presentato dall’Università degli Studi di Perugia con un progetto sullo sviluppo di soluzioni per la diagnosi di precisione delle leucemie acute linfoblastiche a cellule T. Il campo è quello della medicina di precisione che sta rivoluzionando la cura delle patologie oncologiche che in Umbria interessano circa 7.000 pazienti ogni anno.

Il progetto di ricerca dell’Università degli Studi di Perugia riceverà un contributo pari a 50.000 euro. Sono 6 i progetti di ricerca in totale premiati in tutta Italia, per un finanziamento di 300.000 euro

L’APPROFONDIMENTO

L’onco-ematologia rappresenta una delle aree terapeutiche d’elezione della medicina di precisione e proprio in ambito ematologico si è distinto il progetto del team di ricerca dell’Università degli Studi di Perugia, che mira a realizzare una diagnosi di precisione per i pazienti colpiti da Leucemie Acute Linfoblastiche (LAL), un tumore del sangue che rappresenta l’80% delle neoplasie in età pediatrica2. Questa patologia è ancora, purtroppo, caratterizzata da molti casi di recidive o di pazienti su cui la terapia non produce effetti soddisfacenti.

Il progetto selezionato da Roche e guidato dalla dottoressa Danika Di Giacomo, si inserisce nel programma di medicina di precisione del mio Laboratorio in cui le diverse tecnologie che studiano il DNA e l’RNA vengono integrate per analizzare le caratteristiche che favoriscono l’origine e la crescita delle cellule maligne in ogni singolo paziente affetto da leucemia ha commentato Cristina Mecucci, Ematologa, Responsabile del Laboratorio di Medicina Molecolare del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia In particolare le leucemie acute linfoblastiche a cellule T costituiscono un terreno utile per nuovi sforzi della ricerca, dato che tutt’oggi le classificazioni genetiche per questa patologia vanno perfezionate e le terapie ‘intelligenti’, che combattono le anomalie specifiche, vanno potenziate”. 

“La medicina di precisione rappresenta una rivoluzione nella cura del paziente oncologico poiché nella decisione terapeutica gioca un ruolo importante, non più solo il tipo istologico del tumore, ma anche il suo profilo molecolare. Avere questo tipo di informazioni permette all’oncologo di scegliere farmaci mirati per una determinata mutazione genetica e non più per un determinato tumore ha affermato Silvia Sabatini, Coordinatrice AIOM per l’Umbria Un nuovo scenario questo, che richiede però un ulteriore cambiamento: il lavoro di un team multidisciplinare che integri le proprie competenze per selezionare i pazienti da candidare alla valutazione del profilo molecolare, per interpretarlo e fornire la migliore raccomandazione terapeutica. Credo che questa sia una grande opportunità per migliorare la qualità dell’assistenza al paziente oncologico e spero possa diventare una realtà nella pratica clinica anche nella nostra Regione”.

 

 

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