PERUGIA – Non spengiamo il fascino del cielo stellato, illuminiamo la cultura e tuteliamo la nostra salute: è questo il messaggio profondo del libro “Il cielo è di tutti”, di Patrizia Caraveo, dirigente di ricerca dell’Inaf e membro dell’Unione Astronomica Internazionale. Nel volume, presentato anche alla Festa della Scienza e della Filosofia di Foligno, viene affrontato il problema dell’inquinamento da luci a terra e da costellazioni di satelliti.
Un racconto che evidenzia lo spreco di energia che impedisce agli abitanti delle città di vedere le stelle, di vedere il nostro cielo, sebbene quello italiano sia tra i più inquinati al mondo: “Le stelle – afferma – sono uno degli spettacoli più belli che la natura possa offrirci e sono uno spettacolo democratico, per tutti, basta un po’ di buio. Il cielo è un patrimonio comune e ognuno di noi deve fare la propria parte per difenderlo. Il cielo italiano è fra i peggiori del mondo, perché il nostro paese è ragionevolmente ricco e popoloso e questi due parametri stabiliscono proprio la qualità del cielo. In generale, mano a mano che i paesi diventano più ricchi, aumentano la quantità di luce che si possono permettere, con l’illuminazione parassita che supera la densità di popolazione”.
Il libro racconta, dunque, quanto il nostro cielo sia sempre più inquinato e a rischio: “In queste pagine c’è un messaggio, forte, culturale, perché il cielo è un patrimonio di tutti noi. I nomi delle costellazioni fanno parte della mitologia greca e, in parte, araba e questo è anche un esempio di sincretismo culturale. Buona parte della nostra cultura è scritta nel cielo e se noi illuminiamo male le nostre città, le nostre strade, i luoghi in cui viviamo, commettiamo un duplice danno, perché sprechiamo energia e quindi soldi e allo stesso tempo spengiamo le stelle”.
Ognuno di noi può fare qualcosa, a partire dalla scelta delle lampadine di casa: “Si deve cominciare dai piccoli gesti, quelli di casa, per poi pensare all’illuminazione stradale. Se le persone sono coscienti del problema, lo saranno di più anche le Istituzioni. Tutte le regioni hanno una ordinanza per la limitazione dell’illuminazione, usiamola! Nessuno vuole perdere il fascino del cielo stellato”.
In Italia si sta cercando di tenere sotto controllo la situazione per non farla peggiorare: “Ora bisogna riuscire a migliorarla, con lampade indirizzate verso il basso e con le tecnologie smart cities, una illuminazione intelligente che si accende solo quando serve”. E sull’illuminazione di casa, tanti suggerimenti importanti anche per la nostra salute: “Una cosa da non fare – raccomanda – è inondare tutto di luce led, bisogna utilizzarne la quantità sufficiente. Il troppo fa male, anche alla nostra salute. Le persone che vivono in posti molto illuminati dormono meno di chi sta in posti al buio, perché la luce ferma l’emissione di melatonina che è quella che determina il ciclo del sonno. Quando si sceglie una lampadina non deve avere emissioni nel blu, ma calde, altrimenti si uccide la melatonina”.
Naighi