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Oscar, sarà la notte di Nomadland e del tifo per Laura Pausini

Cresce la febbre da Oscar. E il motivo non è solo legato ai film in concorso. Alle statuette e alla vetrina che riusciranno a prendersi  stanotte mai come questa volta è affidato anche il futuro immediato della distribuzione di titoli in grado di riempire i cinema che in mezzo a tanti dubbi e difficoltà si apprestano a riaprire. La vigilia ci dà segnali positivi sotto più punti di vista. Fa scalpore, ad esempio, l’aumento a marzo degli ascolti del 234% a livello globale, rispetto al mese precedente, per la playlist di Spotify dedicata agli Oscar, Hollywood’s Big Night. Questo proprio quando l’edizione 2021 avrà un significato speciale per noi italiani, data la candidatura di Laura Pausini al premio come miglior canzone originale con “Io sì (Seen)”.

Peraltro seguendo il gradimento delle note, ecco che si può avvertire distintamente l’eco del grande interesse per il super candidato a miglior film del 2021: Nomadland di Chloé Zhao (foto di copertina). La colonna sonora è quella che ha registrato il maggior aumento di stream tra febbraio e marzo, con un balzo del 271% a livello globale. Miglior canzone originale, ne leggete nell’articolo a parte, Fight For You di H.E.R del film Judas and the Black Messiah, anch’esso gettonatissimo, la più ascoltata su Spotify con una crescita del 120% degli ascolti a marzo rispetto a febbraio.

Detto questo i pronostici si susseguono e intensificano man mano che la lunga notte degli Oscar si avvicina ma da settimane a dire il vero anche gli scommettitori sono unanimi nell’indicare Nomadland il favorito per la vittoria come miglior film anche perché già super premiato, con il Leone d’Oro di Venezia, il Golden Globe e il BAFTA. E favorita alla statuetta è Chloé Zhao, la regista, che potrebbe diventare la seconda donna a conquistare l’Oscar come miglior regista dopo Kathryn Bigelow.

Dando un’occhiata alle quotazioni della agenzie di scommesse Eurobet paga 1,08 la vittoria di Nomadland. The Trial of the Chicago 7  viene dato a 5.00; Minari è già a 13.00. Distanziati “Judas and The Black Messiah” che gode grande favore per quanto riguarda il pubblico, “Sound of Metal” e “The Father”. Per restare ai registi, consensi sta ottenendo David Fincher (Mank).

Come miglior attore viene dato per certo dai bookmakers Chadwick Boseman. Morto lo scorso anno a 44 anni, nel caso avrà l’Oscar postumo per la sua interpretazione in Ma Rainey’s Black Bottom.

Questo nulla toglie alle mirabili interpretazione di altri due candidati come Anthony Hopkins, protagonista di The Father – Nulla è come sembra, e il vincitore di tre anni fa per il suo ritratto di Winston Churchill in L’ora più buia, Gary Oldman in Mank. Ma Rainey’s Black Bottom potrebbe dare la statuetta come migliore attrice protagoinista a Viola Davis. E’ messa bene anche Carey Mulligan per il suo ritratto di una donna vendicativa ma fragile in Una donna promettente. Sembrerebbe non farcela Frances McDormand seppure straordinaria è la sua delicata interpretazione di una donna che sovverte le regole della sua esistenza in Nomadland. Molte ambite le statuette per attori e attrici non protagonisti. Ecco che Yoon Yeo-jeong, la stravagante nonna sudcoreana di Minari, è davvero indicata tra le favorite. L’altra potrebbe essere Maria Bakalova, interprete comica in Borat. Tra le nominate c’è la straordinaria Glenn Close candidata per Elegia americana. Contro di lei gioca la storia degli Oscar: è stata nominata 8 volte senza mai vincere. Tra gli attori non protagonisti il favorito è Daniel Kaluuya che ha convinto tutti con l’interpretazione di Fred Hampton, il vicepresidente delle Pantere Nere perseguitato dall’FBI.

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