PERUGIA – L’Istituto tecnico tecnologico statale ‘Alessandro Volta’ di Perugia cresce nel numero: sono 420 i nuovi iscritti per l’anno scolastico 2021-2022 all’istituto perugino che si aggiungono ai circa 1.600 dell’anno in corso. Talmente tanti da avere a disposizione una sede nella zona di Olmo e coglie questa opportunità per proporre una nuova “idea di scuola”. La sede di Olmo, infatti, non sarà solo in linea con la visione di scuola tecnologica e innovativa che il Volta ha dimostrato negli ultimi anni di essere, ma diverrà una fucina di didattica sperimentale passando anche da una nuova concezione degli spazi e dei tempi.
Per discutere di questo progetto, la dirigente dell’Itts Volta Rita Coccia ha incontrato, venerdì 26 marzo, i consulenti che la affiancheranno nel percorso: Stefano Ghedini, Ubaldo Luciani e, in videoconferenza, Samuele Borri, dirigente tecnologo e ingegnere elettronico, referente dell’indirizzo di ricerca di Indire sulle ‘Architetture scolastiche’ che approfondisce l’analisi del rapporto tra spazi, tempi dell’apprendimento e la trasformazione di questo rapporto con l’introduzione delle nuove tecnologie.
“La scuola a Olmo – ha spiegato Rita Coccia – non si chiamerà più scuola ma sarà un grande coworking professionale dove i ragazzi delle classi terze, quarte e quinte andranno periodicamente, a rotazione, e svolgeranno attività insieme alle aziende del territorio alle quali chiederemo di portare competenze a scuola”.
“Non sarà una scuola tradizionale con tanto di suono di campanella – ha proseguito la dirigente –, ma sarà una scuola per una crescita professionale in termini di competenze. I ragazzi in quella sede svolgeranno dei lavori, dei progetti con prodotti ben definiti che saranno le stesse aziende a valutare. La ‘giornata di Olmo’, perché sarà questo a turno per i ragazzi, sarà l’occasione per dire ‘finalmente lavoro e riesco a costruire un progetto per la mia crescita personale’”.
Un modello completamente nuovo nel processo di apprendimento rispetto alla didattica tradizionale che richiede anche un ripensamento degli ambienti. “Ci saranno arredi diversi – ha commentato la Coccia –, non le classiche aule, altissima tecnologia anche adeguata al contesto lavorativo e alle aziende che interagiranno con i ragazzi. Siamo in un contesto di grandissima innovazione, durante il brainstorming sono stata contentissima perché abbiamo volato molto alto, forse anche troppo per le rigidità di un contesto scolastico”. Arredare in modo innovativo, dunque, in funzione di un approccio metodologico che metta lo studente e le attività della classe al centro del processo di apprendimento. E tutto con un obiettivo ben preciso, rendere la sede di Olmo operativa prima possibile. “Spero di riuscire entro il 30 di agosto a raggiungere questo grande risultato – ha concluso la dirigente Coccia – che non è un risultato per il ‘Volta’, né per la dirigente Coccia ma per il territorio, per gli studenti e per le famiglie: questo sia chiaro a tutti gli enti preposti alla gestione della scuola. Non sto lavorando per la dirigente Coccia, ma sto lavorando per il territorio e per far crescere questi studenti”.