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Riemergono dipinti da sotto lo scialbo della chiesa di Santo Stefano a Precetto

 

FERENTILLO – Emergono dallo scialbo, strato di calce che ricopre l’intonaco, alcuni interessanti dipinti alla Chiesa superiore di Santo Stefano a Precetto in fase di recupero, consolidamento e restauro di immagini sacre sconosciute ai fedeli e ai turisti. Quindi, importanti rinvenimenti. Però da qualche tempo si notavano alcuni frammenti di affresco che emergevano da sotto vari strati di intonaco e tinteggiature. Probabilmente non considerati apprezzabili oppure nascosti dopo alcuni rifacimenti di altari votivi. Ciò che più desta curiosità sono alcune parti di questi dipinti posti a mezza altezza tra l’ antica chiesa trecentesca, oggi cripta, e la sopra elevazione rinascimentale. Comunque l’area interessata ai rinvenimenti pittorici è individuata sulla parete della navata di destra di chi vi entra, ossia quella che guarda al sottostante fosso di Monterivoso.

Gli affreschi emersi più antichi, sono raffigurazioni votive di fianco al presbiterio, (angolo altare del Presepio del Cesarei dedicato  a San Giuseppe DIVO JOSEPHI).

Alcuni di essi tardo XIV secolo, mutilati e tagliati in due parti dallo stesso pavimento; più in alto alcuni dipinti celebrano i priori della chiesa locale con tanto di immagini riprodotte in affresco.

Vivaci decorazioni con Putti sorreggono cartiglio celebrativo; una Santa Martire; un Sant’ Antonio Abate e un possibile San Bernardino.

Altri dipinti sono emersi ai lati dell’ altare sei/settecentesco tra l’ altro, al centro, spicca la bellissima pala, dipinta su tela raffigurante la Madonna di Loreto tra Sant’Antonio Abate e Sant’ Antonio di Padova; le tre figure sono attorniate in ovali, da  una serie di volti di Santi della devozione popolare.

Per l’ innalzamento di questo altare, invece, furono coperti altri dipinti in affresco, tardo ‘500 primi ‘600 oggi emersi ai due lati come un San Francesco con stigmate e croce, una Santa Lucia con i simboli del proprio martirio, incorniciati tra  volute e grottesche. Si potrebbe azzardare di attribuire alla mano di un pittore umbro seguace del Cesarei per analogie stilistiche con gli altri affreschi presenti sui due pilastri laterali  dell’ altare maggiore ossia il San Sebastiano e il Battista. Dipinti che attestano una devozione assai sentita dalla popolazione verso i Santi più comuni della tradizione cristiana  come San Francesco e Santa Lucia.

 

Questa chiesa nel suo complesso totale compresa la cripta cimitero museo delle mummie, per la sua valenza, rimane un sito importante non solo dal punto di vista spirituale ma anche storico artistico e scientifico.

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