TREVI – Si chiama controtendenza. Nel caso di Trevi la recessione provocata dalla pandemia con la contrazione evidente e diffusa dei consumi non esiste. Anzi: dai dati elaborati dall’Ufficio Finanziario del Comune se prendiamo in esame gli ultimi 5 anni, al 31 dicembre 2020 gli esercizi commerciali sono 198 (176 di vicinato, 21 di media struttura ed uno di grande superficie), mentre nel 2015 erano 185 (162 di vicinato, 22 di media struttura ed uno grande struttura). I Pubblici esercizi, bar e ristoranti, sono 68, mentre nel 2015 erano 55; le attività ricettive 60 (di cui 7 settore alberghiero e 53 extralberghiero), nel 2015 erano 44 (7 alberghiero e 37 extralberghiero); vendita di imprenditori agricoli 11, nel 2015 erano 6.
“I dati sono certamente migliori che altrove – spiega l’assessore alle attività produttive Paolo Pallucchi – il tessuto commerciale e produttivo del nostro territorio sta reggendo, ma sappiamo bene che lo fa tra enormi sacrifici e difficoltà, con grande senso di responsabilità e attaccamento al lavoro. Siamo grati per questa loro capacità di resilienza in un contesto in cui l’ente locale purtroppo non riesce a supportarli in modo incisivo come vorrebbe. Siamo fiduciosi e speriamo nell’impegno di tutti per uscire prima possibile dall’emergenza e programmare insieme una nuova ripartenza.”