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In alternativa a Sanremo, la dedica speciale di “In scena” al grande Corrado Pani

Da vedere in tv, come abbiamo detto ieri, c’è senz’altro Sanremo per molti. Anche per la curiosità della presenza stasera di Laura Pausini, fresca vincitrice del Golden Globe. Per chi non ne volesse sentirne parlare, segnaliamo alle 21,15 su Rai 5 “In scena” che dedica la puntata a Corrado Pani.
Il documentario firmato da Barbara Pozzoni e Francesco D’Arma con la regia di Barbara Pozzoni, racconta di un attore di talento e personalità protagonista delle scene italiane dagli anni ’50 fino alla morte avvenuta il 2 marzo 2005. Nato a Roma il 4 marzo del 1936, Pani inizia a recitare bambino alla radio e come giovanissimo doppiatore. Suo primo grande mentore fu Luchino Visconti, che ne ammirava le doti drammatiche. Il teatro è stato la sua più grande passione, il filo rosso che attraversa tutta la sua carriera. Non solo Visconti, ma anche Strehlere e Luca Ronconi suo amico fin dagli esordi sul palcoscenico. Sodalizio che Rai Cultura propone anche con il dramma “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” in onda sabato 6 marzo alle 16.15 su Rai5, adattamento teatrale firmato da Ronconi nel 1997 con Corrado Pani nel ruolo di Remo Balducci. Nella vita di Pani c’è anche il cinema ancora con Visconti, ma anche con tanti altri registi di valore. E la televisione, che lo vide protagonista di innumerevoli trasposizioni di prosa e sceneggiati. Uno su tutti “I fratelli Karamazov”, diretto da Sandro Bolchi nel 1969, un’opera rimasta nell’immaginario collettivo.
Proverbiali la sua bellezza e il suo fascino, la fama di conquistatore, la relazione con Mina dalla quale nacque il suo unico figlio Massimiliano. Divo dei fotoromanzi e giocatore d’azzardo, tifoso della Lazio e colto lettore della letteratura più raffinata, amante delle automobili e della velocità, Pani è stato un uomo autentico, una personalità profonda e contraddittoria, disincantato e tenerissimo allo stesso tempo. “Uno come Steve McQueen” lo definisce l’amico Pino Insegno, intervistato nel documentario insieme ad Umberto Orsini, Massimo Popolizio e al figlio Massimiliano. Queste testimonianze dialogano con le parole dello stesso Corrado Pani, scelte dalle tante interviste concesse alla tv nel corso dei decenni.

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