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Si chiama Clubhouse l’app del momento: è solo audio, rigorosamente in diretta e la cultura trova voce

Clubhouse è un nuovissimo social media su app che dall’America sta invadendo l’Europa, scaricabile da App Store, basato esclusivamente sull’audio: non ci sono foto, non si scrive niente, non ci sono neppure messaggi vocali registrati, non ci si può scambiare file o chat.
L’interazione transita solo mediante talk in diretta, e niente viene salvato o registrato: tutto live e tutto autodistrutto dopo la fine di ogni conversazione.
L’app è nata lo scorso anno nel 2020, ideatori Paul Davison e Rohan Seth che non per niente provengono da Pinterest e da Google. Il social è suddiviso in ‘stanze’ ognuna delle quali ospita un argomento specifico. Molto spazio, per il momento, è dedicato alle varie arti. Una bella stanza per noi di Vivo Umbria perché viene abitata da motivatissimi partecipanti: ci sono i moderatori, le persone invitate sul palco che hanno il diritto di prendere la parola e il pubblico che può ascoltare, alzare la mano ed essere chiamato sul palco per dire la propria.
La qualità dell’audio, tanto per chiarire, è eccellente e dunque non simile al podcast che è pur sempre legato alla qualità della registrazione e puoi riascoltare quando vuoi e “montare” con vari filtri. E nemmeno una radio perché difficilmente in radio chi ascolta il pubblico e chi modera i conduttori possono finire sullo stesso livello in maniera immediata nell’arena della conversazione allargata. Clubhouse infatti è destinato a cambiare nel giro di breve tempo considerando che oggi è popolato quasi esclusivamente da addetti ai lavori degli universi della comunicazione, della politica, dei media, del giornalismo, delle startup e del marketing.
Presto, insomma, sarà il pubblico a diventare probabile protagonista.
Molto spazio, per il momento, è dedicato alle varie arti. Una bella stanza per noi di Vivo Umbria.

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