FERENTILLO – Il paesino di Gabbio festeggia il suo patrono. L’ antico nucleo del paese, dopo un accurato restauro urbanistico, si appresta a valorizzare la sua chiesa dedicata a San Vincenzo Martire risalente al XIV secolo e ampliata nel XVI sec. Al suo interno, come già trattato anche di recente, pregevoli affreschi rinascimentali realizzati da Francesco da Lugnano, sulla candelabra, in una tabella dell’intradosso si legge la data dell’esecuzione 1534 e S.P.Q.R.
Vista l’occasione approfondiamo il discorso sulla figura di questo artista conosciuto come Francesco da Lugnano del quale non perviene minima traccia biografica ma solo sporadiche notizie (forse fratello di Giovanni da Lugnano, Lignano in Teverena). Una nostra ricerca sulle tracce dell’autore di questi dipinti ci ha condotto nel territorio di Città di Castello, in Altotevere. Una località di quel territorio si chiamava Lugnano. Tra l’altro non è da confondersi con l’attivissimo pittore, il cosiddetto Tifernate; ma siamo ben lontani dalla realta’. Ed e’ pur vero che potrebbe esserci legame tra Ferentillo e Città di Castello in quanto Eleonora Cybo sposo’ in seconde nozze, avvenute il 1 novembre del 1549 Gianludovico “Chiappino” Vitelli Marchese di Cetona nato a Citta’ di Castello nel 1520 e morto nel 1575. Il dipinto che a noi interessa e datato 1534 quindi fu realizzato 15 anni prima di questo matrimonio. Rimane comunque un giallo sull’esecutore di questo affresco che si trova nell’abside di San Vincenzo a Gabbio, anche se su una epigrafe dipinta ma di scarsa interpretazione, si potrebbero scoprire alcune particolarità importanti, come la conferma dell’ esecutore e la probabile committenza.
L’Incoronazione della Vergine tra uno stuolo di Angeli copre tutta la volta e il catino absidale un cartiglio sorretto da cherubini si legge: ASSVMTA EST MARIA IN CELVM – SVP CHOROS ANGELOR AD CELESTIAM in basso una serie di Santi: Giovanni Evangelista, Jacopo, Giacomo, Tommaso, Bartolomeo, Pietro, lo Stesso San Vincenzo ecc. Ogni Santo e’ raffigurato con i simboli del proprio martirio e la palma. (Da Ferentillo Segreta i Luoghi del Silenzio Gabbio tip. Visconti 2005). Ma ecco il programma della giornata: Sabato 23 gennaio alle ore 11 verrà celebrata, dal parroco di Ferentillo Don Rinaldo Cesarini la Santa Messa nella Chiesa di San Vincenzo Martire a Gabbio.
La tradizionale e centenaria festa, purtroppo, non potrà avvenire causa covid.
San Vincenzo è fra i martiri maggiormente conosciuti e venerati nel mondo cattolico e il suo culto, sin dai tempi più remoti, si è tramandato in molti paesi e non solo della Spagna, sua patria. Protettore in particolare degli orfani, delle vedove e dei poveri, San Vincenzo porta un nome che, da Vincens, è simbolo e augurio di vittoria. Vincenzo è il vincente, colui che vince il male, qualunque esso sia.
Con la speranza che ci aiuti a vincere contro questa pandemia.