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Il futuro dell’Auditorimu Santa Cecilia di Perugia fra obblighi di concerti di musica barocca e 40 date che il Comune deve pagare

PERUGIA – Visto che l’auditorium di San Francesco al prato ha aperto e chiuso, che il Turreno è messo come è messo, il Lilli pure, l’Auditorium Santa Cecilia gioiello barocco del Seicento è uno dei pochi luoghi del centro storico di Perugia che potrà essere utilizzato quando si potrà nel  post covid. Ma chi lo prenderà in gestione visto che il 29 ottobre 2019, dopo 19 anni di attività, le chiavi sono state riconsegnate al Comune? E in base a quali criteri? Con quali finalità? E chi ci potrà entrare per usufruirne? Lo ha chiesto con un’interrogazione la capogruppo del Pd Sarah Bistocchi.

Sarah Bistocchi

La quale afferma che in data 1 luglio 2020 la giunta “ha inteso individuare un nuovo soggetto per la concessione della gestione degli spazi della struttura seicentesca per attività musicali. Dopo attenta lettura della manifestazione d’interesse, si interroga Sindaco e Giunta su alcuni punti poco chiari della stessa – afferma Bistocchi – in modo da assicurare con trasparenza l’ammissione a tutti i soggetti interessati a svolgere attività culturali e legate all’impegno civile, al fine di evitare discrezionalità nell’uso di uno spazio cittadino nel centro storico, anche vista la carenza di luoghi adibiti alla vita civica della città” anche in considerazione del fatto che in questi anni “la gestione ha messo a disposizione un’offerta culturale ricca ed articolata: spettacoli, presentazioni di libri, momenti di approfondimento su vari temi, incontri di poesia, prosa, giornalismo, cabaret, e soprattutto una straordinaria ed eterogenea offerta musicale”.

Bistocchi chiede chiarezza su alcuni punti: “Nella manifestazione d’interesse, si legge che il concessionario si impegna, tra le altre cose, a realizzare almeno tre eventi-concerto aventi ad oggetto la musica antica-barocca; che è fissato un canone di uso per la concessione della struttura di importo minimo pari a euro 6.682,72 oltre IVA, che il gestore dovrà corrispondere al Comune in due rate di egual valore da versare entro il terzo mese di ogni semestre di gestione; il Comune di Perugia si impegna a pagare un importo per le date riservate in numero di 40 all’anno per svolgere attività proprie“.

Da qui la richiesta di conoscere: “A che punto è il perfezionamento del contratto con i locatari, con quali criteri e in base a quale norma del Codice degli appalti si richiedono tre concerti di musica antica-barocca, escludendo altri generi musicali e quindi altri operatori, e di fatto introducendo un requisito privilegiato in base al quale si escludono dalla partecipazione altri soggetti portatori di diversi interessi culturali e musicali; quale sia il principio in base al quale da una parte l’Amministrazione Comunale richiede un canone di locazione, e dall’altra la copertura di tale importo nei fatti viene assicurata attraverso il pagamento dell’uso per 40 date all’anno; se esista un regolamento di accesso alle 40 date all’anno di uso da parte del Comune, in modo da assicurare con trasparenza l’ammissione a tutti i soggetti interessati a svolgere attività culturali e legate all’impegno civile, al fine di evitare discrezionalità nell’uso di uno spazio cittadino nel centro storico, anche vista la carenza di luoghi adibiti alla vita civica della città”.

 

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