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Thomas De Luca: “A inquinare l’aria di Terni sono le aziende non i caminetti”

TERNI – “A Terni abbiamo inceneritori, metalli pesanti e contaminazioni e si dice che la colpa dell’inquinamento è dei caminetti”. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, punta il dito contro la maggioranza per aver bocciato un suo emendamento che aveva “l’obiettivo di correggere l’inesatta individuazione del contributo delle sorgenti emissive nella qualità dell’aria della Conca ternana. Come si può parlare di sostenibilità ambientale – chiede De Luca – in una città come Terni che ha tra le maggiori criticità in Italia per quanto riguarda le contaminazioni di acqua, aria e suolo riducendo la questione alla sola emissione dei caminetti? È una narrazione negazionista che inventa di sana pianta i dati per costruire una realtà diversa, con l’obiettivo di spostare le responsabilità dai produttori di rischio alle situazioni che riguardano gli aspetti individuali dei cittadini“.

“A proposito del Piano regionale per la qualità dell’aria che dovrà essere rimodulato – commenta De Luca – nel Defr si parla di elevate concentrazioni di Pm10 nella Conca ternana derivanti per il 75 per cento dalla combustione delle biomasse nei sistemi di riscaldamento domestici, per l’11 per cento dal traffico e solo per il 5 per cento dai processi produttivi. Al contrario – aggiunge-, come veniva spiegato nel nostro emendamento che è stato respinto dalla maggioranza, lo studio ‘Identificazione di sorgenti di particolato atmosferico locali e a lungo raggio in Umbria Report attività 2016’ svolto da Arpa Umbria in collaborazione con l’Università di Perugia, ha attestato come il peso delle sorgenti è pari al 20,2 per cento per il riscaldamento domestico, del 27,8 per il traffico e del 17 per cento per l’industria. Quello della giunta Tesei ci pare un modo quantomeno discutibile di perseguire l’obiettivo dello sviluppo sostenibile”.

Mentre a Terni abbiamo inceneritori, metalli pesanti e contaminazioni – stigmatizza De Luca -, si dice che la colpa è dei caminetti. Il fatto grave è che questi dati vengono sistematicamente smentiti dalla letteratura scientifica. Nell’emendamento presentato in Aula dalla Lega si parla anche dell’avvio di uno screening per la zona dell’Alto Chiascio. Come si può chiedere questo senza riavviare il Registro Tumori, ancora fermo al palo? Come si può parlare – si domanda De Luca – di accorpare Umbria Digitale e Umbria Salute, oppure di affidare il Registro Tumori ad Umbria Salute senza pensare al rischio di una situazione conflittuale che potrebbe non garantire la necessaria autonomia scientifica”?

“Nei prossimi anni – continua il capogruppo pentastellato – avremo a disposizione risorse che questa regione non ha mai visto in passato. Fatalmente si creerà un divario enorme tra chi saprà progettare e cogliere la sfida per innovazione e sviluppo sostenibile e chi non saprà mettere in campo una visione all’altezza delle opportunità economiche. Il Defr disposto dalla Giunta Tesei non credo sia all’altezza di questa sfida. Personalmente ritengo che questo documento continui a regalarci una fotografia di una regione a due velocità dove esistono aree marginalizzate e dimenticate, dove non c’è il coraggio di parlare di riequilibrio territoriale, lotta alle dipendenze, progetti di vita indipendente per le persone con disabilità. Un testo – conclude – dove si trattano con superficialità inquietante le problematiche ambientali riducendole ai fumi dei caminetti delle nostre abitazioni riportandoci indietro di 20 anni di battaglie, quando andava di moda il negazionismo ambientale”.

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