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Solomeo, l’organo di Adamo Rossi suonerà tutte le domeniche di maggio

SOLOMEO – L’organo di  Adamo Rossi che risale al 1791 suonerà tutte le domeniche di maggio grazie al nuovo progetto musicale della Fondazione Brunello e Federica CucinelliA maggio, che per tradizione è il mese mariano, ogni domenica alle 18 alla Chiesa di San Bartolomeo a Solomeo si terrà un concerto d’organo dedicato proprio a Maria. A inaugurare la rassegna sarà l’organista Daniele Ferretti domenica 5 maggio.
Questo il programma:
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Concerto n° 3 RV 301 in Sol maggiore
dalla raccolta dei concerti per archi e orchestra “La stravaganza” op. 4 (rid. per org. solo)
Allegro, largo, allegro assai
Anonimo
3 sonate per organo (dal fondo dell’Ospedaletto di Venezia)
Tempesta di Mare (“Marchia”), Adagio, Allegro
Antonio Vivaldi
Concerto n° 4 RV 550 in Mi minore
dalla raccolta dei concerti per archi e orchestra “Estro Armonico” op. 3 (rid. per org. solo)
Andante, allegro assai, adagio, allegro
Giovanni Morandi (1777-1856)
“Postcommunio”
Baldassare Galuppi (1706-1785)
Sonata in do magg Allegro, andantino, presto
Pietro Morandi (1745-1815)
Concerto Ottavo “col piano e forte”
Antonio Vivaldi
Concerto n° 5 RV 519 in Sol maggiore dalla raccolta dei concerti per archi e orchestra “Estro Armonico” op. 3 (rid. per org. solo)
Allegro, largo, allegro
 
Nelle domeniche a seguire
Domenica 12 maggio Luca Scandali organo; Domenica 19 maggio Roman Perucki organo, Maria Perucka violino. Domenica 26 maggio  Diego Cannizzaro organo.
L’ingresso è gratuito per tutti i concerti 
Notizie sulll’organo di Solomeo
L’organo Adamo Rossi conservato nella Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo a Solomeo fu costruito dall’organaro perugino Adamo Rossi nel 1791. Originariamente commissionato dai monaci Olivetani di Monte Morcino per la loro chiesa intitolata all’Annunziata, affacciata sull’odierna Piazza dell’Università, lo strumento fu acquistato da Raffaele Bucarini per la somma di 8.500 lire e donati alla nuova chiesa parrocchiale di Solomeo dopo che la chiesa dell’Annunziata fu chiusa al culto e assegnata all’Università degli Studi di Perugia.
Chi è Adamo Rossi 
Poco si sa della vita di Adamo Rossi, figura importante per lo sviluppo dell’arte organaria perugina nel sec. XVIII e XIX. Le ricerche effettuate da Renzo Giorgetti, pubblicate presso la rivista umbra di Musicologia “Studi e Documentazioni”, ci danno comunque un’idea della sua attività di musicista e costruttore e di come la sua arte abbia influenzato le generazioni future di organari ed in modo particolare la famiglia organaria perugina più importante: quella dei Morettini. Adamo Rossi (Adamino, come spesso viene soprannominato nei documenti, forse per la sua piccola statura) nacque intorno al 1753 e all’età di 24 anni (nel 1777, in cui si ha notizia della sua abitazione a Perugia, nella parrocchia di Santa Maria di Colle) fu nominato organista titolare della chiesa di San Pietro a Perugia, incarico che mantenne fino al 1842, quando alla veneranda età di 90 anni lasciò il posto al figlio Francesco. Fu durante i primi anni di incarico che ebbe modo di incontrare Francesco Fedeli, esponente di una delle più importanti dinastie organarie umbro-marchigiane, che in quegli anni era stipendiato per la manutenzione ordinaria degli organi di San Pietro e ne assimilò i segreti per  la riparazione e la costruzione degli organi. Nel 1791 costruì uno dei suoi primi strumenti per i Monaci Olivetani di Monte Morcino, strumento che fu poi acquistato per la parrocchia di Solomeo. Dall’organo conservato a Solomeo si evince subito la matrice veneto-marchigiana della Sua arte (dalle caratteristiche foniche e tecniche), ponendo di fatto “Adamino” fra i maggiori costruttori di organo a Perugia della fine del Settecento e prima metà dell’Ottocento. Fu attivo infatti in un periodo in cui l’ambiente musicale perugino era ricco di figure importanti come Francesco Zanetti (tra l’altro maestro di cappella in San Pietro durante l’incarico di organista di Adamo Rossi), Luigi Caruso (maestro di cappella della Cattedrale di Perugia dal 1788) e Francesco Morlacchi. La sua opera di organaro si svolse principalmente ad Umbertide, Gubbio e Perugia, dove dal 1800 prese anche l’incarico di accordatore e riparatore degli organi di San Pietro (succedendo al Fedeli).

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