PIETRALUNGA – Una cena di Natale aziendale diffusa e a domicilio per portare nelle case un messaggio di auguri e di speranza. È quella che ha organizzato Giuliano Martinelli, titolare dell’azienda Giuliano Tartufi, per i suoi circa 70 dipendenti e collaboratori e le loro famiglie, che è stata consegnata a un totale di 250 persone, casa per casa, in sicurezza e nel rispetto della normativa anti Covid, venerdì 18 dicembre. Per organizzare questa cena natalizia un po’ diversa, ma non per questo meno sentita, la Giuliano Tartufi ha coinvolto 9 ristoranti, tra l’Umbria, la Toscana e l’Emilia Romagna: Lo Scacciapensieri ristorante pizzeria, La Locanda dei Fiorucci ristorante pizzeria e Il Triangolo ristorante pizzeria a Pietralunga, La Contessa ristorante pizzeria a Gubbio, La Locanda di Nonna Gelsa ristorante a Umbertide in località Niccone, Il Sesto Canto ristorante pizzeria a Città di Castello, La Braceria ristorante a Cortona, Chalet di Ante e Annalisa ristorante a Bibbiena, entrambe in provincia di Arezzo, e Ragū ristorante a Bologna.
I locali si sono occupati di preparare l’interno menù dall’antipasto al dolce, con piatti della tradizione ma impreziositi dalla presenza del tartufo, e di consegnare i pasti ai lavoratori in base al luogo in cui risiedono. Coloro che hanno ricevuto la cena sono stati invitati a postare foto e video realizzati mentre consumavano il pasto in famiglia sui social Facebook e Instagram con l’hashtag #giulianotartufi in modo da creare un momento di condivisione.
“Tradizionalmente – ha spiegato Giuliano Martinelli –, a ridosso delle festività natalizie, abbiamo sempre organizzato una festa aziendale con grandi ospiti, giochi, animazione e musica. Quest’anno ho pensato a un’iniziativa che possa anche solo in parte sostituire quel momento e che ci faccia guardare avanti con ottimismo. Perché torneremo a divertirci, a ballare e a stare insieme, la vera festa sarà quella che verrà”. Un messaggio positivo dunque da parte di un imprenditore, Giuliano Martinelli, insignito la scorsa estate del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica italiana, che con la sua azienda ha tenuto duro anche in un anno difficile come il 2020. “Ho fatto la scelta di non chiudere – ha spiegato Giuliano Martinelli – e di non mandare nessuno in Cassa integrazione anche se in alcuni momenti abbiamo lavorato pochissimo e gli ordini erano praticamente chiusi. Non me la sono sentita di fermare tutto e abbiamo fatto anche il non indispensabile, continuando a guardare avanti con fiducia”.