ORVIETO – Parrà di sentirli suonare. Anche perché in sottofondo la musica in filodiffusione ci sarà davvero. Un modo per non rinunciare del tutto al Natale all’insegna di Umbria Jazz Winter, per certi versi, una tradizione ormai. Chi da oggi avrà modo di passeggiare per Orvieto, vedrà la città animata dai più grandi artisti della musica jazz attraverso delle sagome che li ritraggono. Da All Jareau a Liza Minnelli, da Winton Marsalis a George Benson passando per Paolo Fresu e Michael Bubble “passeggeranno” per Orvieto al suono di una compilation di brani natalizi selezionati da Umbria Jazz. Ad accompagnare le passeggiate e lo shopping lungo le vie del centro storico durante tutte le festività natalizie ci sarà anche la musica della Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” tratta dai migliori concerti realizzati in questi anni.
Domani, invece, sabato 12 dicembre la luce illuminerà invece un singolare presepe realizzato sopra i tetti delle abitazioni del quartiere medievale dal comitato cittadino “La buona cultura”. Lungo via della Cava saranno affissi ed illuminati quadri lignei raffiguranti le più belle natività nella storia dell’arte, più un presepe con statue lignee barocche.
Lungo via Malabranca, dal belvedere dinnanzi a Palazzo Petrangeli, si potrà invece scorgere il presepe di arazzi sui tetti delle case e della chiesa della Madonna della Cava. In mezzo a queste immagini, nell’arazzo principale sarà raffigurata la natività della Vergine di Ugolino Prete Ilario, una natività orvietana presente negli affreschi della Cappella del Corporale in Duomo.
Gli arazzi rappresentano aspetti di vita quotidiana del Medio Evo e alcuni mestieri, dal macellaio al pescivendolo, dal panettiere all’arte dei sarti, nonché scene rurali, dalla pastorizia all’agricoltura, dalla mescita del vino all’olio. Le immagini degli arazzi sono la riproduzione in gigantografie di alcune miniature del Taccuino Sanitatis Casanatense 4182, un codice medievale conservato presso la Biblioteca Casanatense nel Convento di Santa Maria sopra Minerva a Roma.
E’ una luce nuova, anche se non fisica, quella sotto la quale si potrà ammirare in questi giorni il pozzo di San Patrizio malgrado la chiusura. L’esterno è stato infatti recentemente oggetto di un importante lavoro di restauro che lo ha riportato alla bellezza originaria esaltando anche la cornice superiore impreziosita dai gigli farnesiani di Papa Paolo III.