Selezionate le 10 città che concorreranno alla selezione finale per diventare capitale della cultura 2022 (ricordiamo che è Parma quella del 2020 per il Covid slittata al 2021).
Il nord è rappresentato dal progetto proposto da di Pieve di Soligo in provincia di Treviso, intitolato Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana e da Verbania (Verbano-Cusio-Ossola), con La cultura riflette. Verbania, Lago Maggiore.
Dal centro Italia arrivano i progetti di Ancona, La cultura tra l’altro, Cerveteri, Cerveteri 2022. Alle origini del futuro, L’Aquila, AQ2022, La cultura lascia il segno, Volterra, Volterra. Rigenerazione umana.
Per il Sud Bari, Bari 2022 Capitale italiana della cultura, Procida, Procida Capitale italiana della cultura 2022, Taranto, Taranto e Grecia Salentina. Capitale italiana della cultura 2022. La cultura cambia il clima, Trapani, Capitale italiana delle culture euro¬mediterranee. Trapani crocevia di popoli e culture, approdi e policromie. Arte e cultura, vento di rigenerazione.
La finale, una audizione pubblica di un’ora, avverrà al Collegio Romano il 14 e 15 gennaio 2021. Il progetto prescelto su parere della giuria sarà segnalato al ministro Franceschini entro il 18 gennaio.
Interessante la proposta avanzata dal sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, che chiede un protocollo di intesa in relazione al quale i 10 finalisti potrebbero impegnarsi a promuovere iniziative congiunte insieme al Comune vincitore, in modo da generare una mappa delle eccellenze culturali italiane. La crisi sanitaria in corso ha inoltre portato al conferimento del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2023 alle città martiri della pandemia di Bergamo e Brescia, con un emendamento al decreto Rilancio approvato dalla commissione Bilancio della Camera lo scorso luglio: un modo per far ripartire le due città, tra le più colpite in Italia dal Coronavirus, nel segno dell’arte e della cultura. Sperando che nella seconda ondata del contagio non ci siano altre città martiri da celebrare.