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Marco Squarta: “Istituire subito il pronto soccorso pediatrico negli ospedali di Perugia e Terni”

Marco Squarta
PERUGIA – Il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Marco Squarta (FdI), ha presentato oggi una mozione in cui chiede di “istituire subito il pronto soccorso pediatrico negli ospedali di Perugia e Terni”. “L’Umbria – spiega Squarta – è rimasta l’unica regione d’Italia, insieme alla Basilicata, ad esserne ancora sprovvista. Mentre credo sia indispensabile assicurare ai piccoli un’assistenza specialistica. Infatti neonati, lattanti, bambini e adolescenti necessitano di attenzioni differenti rispetto a quelle di un adulto. È dunque necessario che ad accogliere un paziente pediatrico in pronto soccorso ci sia personale formato in maniera specifica, disponibile 24 ore su 24, per garantire servizi a misura di bambino. La mia proposta punta a far ottenere accoglienza, spazi e adeguati servizi sanitari d’urgenza dedicati in maniera esclusiva ai bambini”.
“La mozione – prosegue Squarta – impegna la Giunta ad attivare servizi nelle strutture del Santa Maria della Misericordia di Perugia e del Santa Maria di Terni. Un’indagine della Società italiana di Medicina di emergenza e urgenza pediatrica (Simeup) sostiene che per i piccoli pazienti ‘una garanzia in più è offerta dai pronto soccorso pediatrici h24’. In Italia ce ne sono 210: il 58 per cento nelle regioni del Nord, il 14 per cento al Centro e il 28 al Sud. Nell’individuazione della patologia del bambino o nell’assistenza in fase emergenziale l’approccio pediatrico è naturalmente diverso rispetto a quello riservato agli adulti e, spesso, le condizioni nelle sale d’attesa del pronto soccorso non garantiscono elevati standard di accoglienza per giovanissimi e bambini, soprattutto quando sono molto piccoli”.
“L’Umbria, insieme alla Basilicata, risulta totalmente sprovvista di pronto soccorso pediatrici – conclude Squarta – ma in tutte le occasioni a colmare le lacune del sistema è la devozione di molti medici che riescono comunque a fornire le migliori cure possibili ai piccoli pazienti”.
 

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