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Disabilità: servono supporti economici ai Comuni dell'Umbria

PERUGIA “Supportare economicamente i Comuni dell’Umbria, utilizzando risorse aggiuntive oltre a quelle del Piano per la non autosufficienza, per garantire i servizi alle persone con disabilità”. Lo chiedono, in un’interrogazione a risposta scritta alla Giunta regionale, i consiglieri Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle), Fabio Paparelli, Tommaso
Bori, Donatella Porzi (Partito Democratico), Andrea Fora (Patto civico per
l’Umbria) e Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto). L’atto ispettivo è stato presentato “a seguito della notizia del rischio di tagli per 650 mila euro ai servizi socio-sanitari nella zona d’ambito territoriale che vede come capofila il Comune di Terni”. I consiglieri
delle minoranze chiedono alla Regione “l’impegno a garantire con adeguate
risorse la continuità dei servizi ed evitare tagli che possano ledere il
percorso socio-riabilitativo dei titolari dei diritti. Rischio messo nero su
bianco dal piano di rientro in ambito di servizi socio-sanitari per il 2020
inviato il 30 luglio dal direttore del distretto di Terni della Usl Umbria 2,
Stefano Federici, e dal responsabile amministrativo, Giampaolo Serra, al
commissario straordinario Massimo De Fino e al Comune di Terni come capofila
della zona di ambito territoriale. Dalla verifica della spesa del secondo
trimestre 2020 era emersa, si legge nel documento, la necessità di contenere
la spesa sociale e per i servizi socio-sanitari”. “L’importo erogato tramite i fondi del Piano regionale integrato per la non autosufficienza – spiegano gli esponenti dell’opposizione – dovrebbe infatti corrispondere a circa 1,5 milioni di euro destinati alle gravissime
disabilità, a fronte di una previsione di impegno economico per fine 2020
stimato in complessivi 2,1 milioni di euro per assistenza diretta e indiretta. Da qui, faceva notare l’Usl 2 al Comune di Terni, il possibile deficit di 650 mila euro che riguarderebbe tre aree di intervento (anziani, disabili adulti e minori) e che andrebbero garantiti con risorse aggiuntive. Altrimenti, veniva scritto sempre nel documento, qualora non pervenissero ulteriori fondi sarebbe necessario procedere al taglio dei servizi. Nello
specifico – concludono – l‘Usl 2 consigliava, tra le aree di intervento su cui tagliare i servizi da agosto a dicembre 2020 per la cifra di 650 mila euro, l’assistenza domiciliare (no gravissimi/gravissimi) e l’assistenza semiresidenziale. La Regione chiarisca dunque se ha intenzione di supportare i Comuni per garantire i servizi alle persone con disabilità”.

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