PERUGIA – Villa Urbani resiste. Ebbene sì, anche in tempo di Covid- 19, quando proprio ci si vuol costringere a pensare che la biblioteca sia l’ultimo posto dove si possa (e si voglia) andare, ecco che invece ci si incontra, subito dopo il lockdown e nel rispetto delle norme di sicurezza e igiene, nella cornice quasi fiabesca del giardino della biblioteca, in un caldo pomeriggio d’estate.
Già a metà maggio c’era stato l’ok, le biblioteche di Perugia possono riaprire (dopo la repentina chiusura del 12 marzo) ma in maniera graduale e a più condizioni; è consentita solo la restituzione dei libri (che inevitabilmente subiscono un periodo di quarantena prima di poter tornare sugli scaffali) e il loro prestito previa consultazione del catalogo on line o richiesta all’addetto al front office. È categoricamente vietato l’accesso agli utenti, nel senso che non possono utilizzare le sale per studiare o leggere e non possono quindi girare liberamente per i locali della biblioteca; annullate quindi tutte le attività di cui Villa Urbani vanta un fitto calendario.
Una biblioteca è fatta di libri, certo, e se questi libri circolano significa che la biblioteca funziona, ma attenzione, perché la biblioteca non è solo un box da cui si prendono e in cui si lasciano i libri, come se questi fossero natura morta, è innanzitutto un luogo dove le parole scritte si incrociano con quelle verbali, quindi uno spazio in cui avviene un costante confronto, un continuo apprendere e un semplice ma mai banale incontro tra persone. Perché, in fondo, che cos’è una biblioteca senza le persone?
Eppure la grave situazione che il Paese sta attraversando ha dato modo di riflettere. Se molte sono state le sollecitazioni da parte degli utenti affezionati che hanno oggettivamente sofferto la mancanza della biblioteca come luogo fisico, da parte degli addetti ai lavori ci si è letteralmente scervellati per ripensare gli spazi e far sì che Villa Urbani potesse ricominciare ad accogliere i suoi frequentatori.
Ed ecco l’idea di “portar fuori la biblioteca” letteralmente; infatti basta uscire nel giardino della biblioteca stessa (gioiellino di Villa Urbani) per accorgersi di quanto basti poco per ricominciare insieme.
Il 1 luglio si è quindi inaugurato il giardino estivo della Biblioteca Villa Urbani. Uno spazio family friendly, ma aperto proprio a tutti, nel quale si può studiare nelle apposite aree allestite all’ombra degli alberi, oppure si può partecipare alle diverse attività che la biblioteca propone e che durante il pomeriggio d’inaugurazione si sono presentate, come le letture per bambini e ragazzi, le conversazioni in inglese, la scrittura creativa e tanto altro.
Erano presenti anche diverse associazioni della zona, simbolo di vitalità del quartiere.
Hanno contribuito a rallegrare il giardino di Villa Urbani l’associazione CAP 06124 (Comitato Azione Partecipativa) con il gruppo di acquisto solidale; l’associazione CRIS (Centro di Ricerca e Intervento Sociale) che ha coinvolto tutti, adulti e piccini, con le sue danze africane; l’associazione “Il Profumo dei Tigli”, altro punto di riferimento per i residenti del quartiere che si snoda tra Via XX Settembre fino a comprendere il complesso di Santa
Giuliana, il Parco della Verbanella, Via della Pescara, Via S. Prospero e Via Pellas; e ancora si è presentata l’Associazione di Promozione Sociale “Coraggio” istituita da signore abilissime nel lavoro a maglia che già prima del Covid-19 si incontravano in biblioteca, a cui bisogna aggiungere per affinità di tema “il riciclo tessile” di Maddalena D’Ettorre, la quale, per l’occasione, ha presentato un libro interamente cucito a mano;
infine aveva allestito un suo stand anche l’associazione “Professione Mamma”, punto d’incontro di tantissime mamme del perugino.
Hanno rilasciato un loro contributo di solidarietà all’iniziativa anche gli assessori Leonardo Varasano per la cultura ed Edi Cicchi per il Welfare.
A fine presentazione non poteva mancare la merenda per la gioia dei più piccoli (e anche dei grandicelli!) fatta di semplice ma salutare pane e olio.
La partecipazione è stata commovente e ha dato nuova linfa alla biblioteca e a chi ci lavora. Seppur dotati di mascherina, con l’obbligo di igienizzarsi le mani all’ingresso del giardino e di mantenere il distanziamento sociale, le Persone che sono tanto mancate a Villa Urbani sono affluite in giardino con la voglia di stare insieme ancora e di condividere tutto il bello che c’è. A fine giornata non resta che dire: forse davvero andrà tutto bene!
Veronica Perrone impegnata nel Servizio Civile (nello specifico il progetto si chiama “leggere insieme, leggere ovunque” e presta servizio presso la biblioteca Villa Urbani).