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La Messa di Requiem di Giuseppe Verdi al Duomo di Orvieto per il tradizionale concerto di Pasqua di Rai 1

Presentazione del concerto di Pasqua su Rai Uno a Palazzo Donini

ORVIETO – Quest’anno sarà eseguita la Messa di Requiem di Giuseppe Verdi, che l’autore compose nel 1874 per onorare la morte di Alessandro Manzoni, all’interno del Duomo di Orvieto per il tradizionale concerto di Pasqua di Rai 1. Protagonisti dell’evento saranno il coro (diretto da Gea Garatti Ansini) e l’orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli (direttore musicale Juraj Valcuha) insieme al soprano Rachel Willis Sorensen, il tenore Antonio Poli, il mezzosoprano Elena Zhidkova ed il basso Liang Li.
Il concerto si terrà sabato 6 aprile alle ore 16,30 e sarà trasmesso su Rai 1 il venerdì santo, dopo la via Crucis, e da Rai 5 il sabato santo alle ore 9. L’ingresso al Duomo è gratuito e sarà consentito dalle 14,30 alle 15,30.
Tutti i dettagli del concerto sono stati illustrati questa mattina, presso il salone d’Onore di Palazzo Donini, alla presenza di Laura Musella, presidente dell’associazione “Omaggio all’Umbria” organizzatrice dell’evento, Rosanna Purchia, sovrintendente della Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli, e Mauro Cesaretti, membro della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Presentazione del concerto di PasquaMusella, che da 11 anni cura questo evento, ha illustrato l’evento ricordando che è stato patrocinato dal Comune di Orvieto e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. E’ stato sostenuto dalla Rai Radiotelevisione Italiana, dal Ministero del Beni Culturali, dalla Regione Umbria, dall’Assemblea Legislativa dell’Umbria, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, dalla Banca Intesa San Paolo e dall’Opera del Duomo di Orvieto.
Purchia, invece, ha illustrato l’opera di Verdi e del suo uso di un linguaggio operistico con la visione di un Dio quasi impietoso. Le prime note del Requiem furono scritte nel 1869, in occasione della morte di Gioacchino Rossini, ma il compositore riuscì a concludere la Messa solo nel 1874 per onorare la morte di Alessandro Manzoni.

Cesaretti, infine, ha portato i saluti dei presidenti Bianconi e Colaiacovo spiegando che la Fondazione tenderà sempre di più a sostenere la cultura, soprattutto quella promossa dai giovani.

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