PERUGIA – Un sogno “dalle molte facce”. Un sogno “che si avvera”. Aver realizzato questa mostra-evento per i curatori Michele Emmer, già professore ordinario di Matematica all’Università Sapienza di Roma, e Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, significa proprio questo. La bolla di sapone è infatti qualcosa che ha affascinato in passato e lo farà per sempre. Perché soffiare bolle di sapone è da sempre un divertimento. Perché è difficile trovare un “gioco” rimasto intatto da centinaia di anni e che continua ad entusiasmare tutti. Bambini e adulti, e poi artisti, letterati, scienziati, architetti, chimici, fisici, biologi, designer, pubblicitari e non solo. Pure matematici, proprio come dimostra il recente Premio Abel, una sorta di Nobel per la matematica, che Karen Uhlenbeck, prima donna a vincerlo e scienziata dell’Università di Austin, ha ricevuto per le sue teorie che hanno rivoluzionato la nostra comprensione delle superfici minime, come quelle formate dalle bolle di sapone.
Come un ricco ed originale percorso storico artistico, oltre che come un excursus interdisciplinare sulla nascita dell’interesse culturale, scientifico, fisico e matematico delle bolle e delle lamine di acqua saponata (modelli di una geometria delle forme molto stabili), si presenta la mostra ‘Bolle di sapone. Forme dell’utopia tra Vanitas, arte e scienza’. La Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, fino al 9 giugno, affronta per la prima volta in una esposizione dedicata, questa tematica tradizionalmente correlata al genere artistico della natura morta e della Vanitas.
“Simbolo della fragilità, della caducità delle ambizioni umane, della vita stessa, fin dal Cinquecento, le bolle di sapone hanno affascinato generazioni di artisti per quei giochi di colore che si muovono sulle superfici saponose, per la loro lucentezza, per la loro leggerezza, ed affascinano ancora oggi”, hanno commentato il 16 marzo scorso, giorno dell’inaugurazione, i due curatori. “Da anni tentavamo di realizzarla ed ora abbiamo trovato l’occasione ideale” hanno aggiunto. Con l’ispirazione per la mostra, ha affermato poi Pierini, che è arrivata dal testo di Emmer pubblicato nel 2010, ‘Bolle di sapone tra arte e matematica’, in cui vengono esplorate le interrelazioni con la matematica, la pittura, la fisica e l’architettura.
Il percorso si compone di circa 60 opere che coprono un lungo arco di tempo che va dal Cinquecento alla contemporaneità, di autori quali Fra Galgario, Jan Bruegel il Giovane, Gerrit Dou, Karel Dujardin, concesse in prestito dalle più importanti istituzioni nazionali e internazionali, tra cui la Galleria degli Uffizi di Firenze, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la National Gallery di Londra, la National Gallery di Washington e si apre con alcune opere allegoriche legate al tema della Vanitas.
La rassegna continua proponendo una panoramica esaustiva del tema che arriva fino al Novecento con lavori di artisti quali Man Ray, Max Beckmann, Giulio Paolini, fino a giungere alla sua trattazione nell’ambito dell’architettura contemporanea. La mostra presenta, inoltre, una sezione dedicata a stampe e incisioni, fotografie, nonché locandine e manifesti pubblicitari per la vendita di prodotti legati soprattutto alla cura della persona, a partire dal celebre esempio del manifesto del sapone Pears, rielaborato a partire dal dipinto Soap Bubbles, del pittore e illustratore britannico John Everett Millais (1829-1896).
Parallelamente al percorso artistico, l’esposizione documenta il fondamentale ruolo giocato dalle bolle di sapone nelle ricerche settecentesche sulla rifrazione della luce e sui colori, fino a quelle successive circa le teorie sulle superfici minime o sulle forme di aggregazione organica della materia. Fino ad evidenziare l’importanza che le bolle hanno rivestito in tutta la scienza contemporanea, e come queste ultime scoperte, a loro volta, continuino a ispirare artisti e architetti contemporanei nelle loro creazioni.
La valenza delle bolle di sapone, capaci quindi di unire arte, scienza e divertimento, ha inoltre spinto la Galleria nazionale – è stato infine evidenziato – a prevedere attività culturali e didattiche di contorno. In questa ottica, una serie di eventi collaterali, come spettacoli e performance dal vivo di vario genere sul tema delle bolle, talk, visite guidate, proiezioni, laboratori per adulti e bambini e conferenze, scandiranno tutto il periodo delle bolle in Galleria.
La mostra è inserita tra i progetti Art Bonus della Galleria Nazionale dell’Umbria per l’anno 2019, “con il fondamentale sostegno avuto dalla Famiglia Campanile” ha ricordato Pierini, fondatrice di una delle più importanti realtà industriali del territorio, la Saci Industrie, e visto che il tema conduttore ben si sposa con l’attività manifatturiera in cui l’azienda umbra è specializzata, ovvero quello del settore della detergenza domestica e professionale. Un mecenate della Galleria nazionale. Ed anche quella di Antonio Campanile e famiglia, insomma, è un’altra bella storia che punta a sostenere un evento culturale e artistico davvero molto suggestivo e particolare.
Per informazioni su orari e ingressi: www.gallerianazionaledellumbria.it.