PERUGIA – Il Centro di Ricerca della Polvese è una realtà didattica, di ricerca, di studio ambientale di assoluto pregio. Del suo futuro si sono occupati i consiglieri regionali del Partito democratico, Simona Meloni e Michele Bettarelli specificando che si tratta di “un’eccellenza internazionale da difendere” in quanto osservatorio “sul cambiamento climatico e sulla biodiversità delle aree lacustri”. “Il Centro di Ricerche sul cambiamento climatico e sulla biodiversità delle aree lacustri, di Arpa Umbria, che dal 2016 ha sede nell’ex Monastero degli Olivetani dell’Isola Polvese, spiegano i due consiglieri del Pd – è una realtà che rappresenta un’assoluta eccellenza internazionale e merita di essere difesa e sviluppata per il valore che esprime sia sotto il profilo scientifico che ambientale”.
In particolare, i due consiglieri Dem, esprimono “preoccupazione per eventuali azioni di ridimensionamento che porterebbero alla chiusura del Centro”.
“Nella speranza che ciò non avvenga – sottolineano Meloni e Bettarelli – chiediamo alla Regione un rinnovato impegno sui temi legati alla biodiversità, all’ambiente e alla tutela degli ecosistemi, quali elementi strategici dall’agenda politica nazionale e locale”.
“Pertanto – aggiungono – è necessario che il Centro Arpa della Polvese possa continuare a svolgere la propria attività rivendicando la propria mission, potenziando anche la didattica e il rapporto con le scuole, tanto più – concludono Meloni e Bettarelli – in un contesto come quello attuale, in cui i cambiamenti climatici e la degradazione degli ambienti naturali rappresentano le principali insidie per la biodiversità e minacciano la salute e l’equilibrio del pianeta”.
“Nella speranza che ciò non avvenga – sottolineano Meloni e Bettarelli – chiediamo alla Regione un rinnovato impegno sui temi legati alla biodiversità, all’ambiente e alla tutela degli ecosistemi, quali elementi strategici dall’agenda politica nazionale e locale”.
“Pertanto – aggiungono – è necessario che il Centro Arpa della Polvese possa continuare a svolgere la propria attività rivendicando la propria mission, potenziando anche la didattica e il rapporto con le scuole, tanto più – concludono Meloni e Bettarelli – in un contesto come quello attuale, in cui i cambiamenti climatici e la degradazione degli ambienti naturali rappresentano le principali insidie per la biodiversità e minacciano la salute e l’equilibrio del pianeta”.