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Turismo residenziale in Umbria, una stagione da dimenticare

PERUGIA – “Le ville della campagna perugina, i casolari sul lago Trasimeno, gli agriturismi a Foligno sono rimasti vuoti in questi mesi: oltre 130 le prenotazioni annullate causa  lockdown”. E’ il quadro che arriva da Umbrian Concierge, società che gestisce servizi di rent to rent, soggiorni turistici e consulenze agli agriturismi. Per il momento la società ha avuto una perdita di fatturato di oltre il 20% ma il danno è destinato a essere più ingente perché sono saltati i più grandi eventi dell’anno attesi da tutti gli operatori del settore dell’hospitality umbra come il Festival Internazionale di Giornalismo e l’Umbria Jazz, che attirano abitualmente migliaia di visitatori.
Qualche telefonata per chiedere informazioni su possibili affitti turistici in alloggi ben isolati, magari con piscina, per l’estate che sta per arrivare negli ultimi giorni c’è stata e i soci della Umbrian Concierge vogliono guardare con ottimismo alla ripresa anche nella difficoltà di programmare i prossimi mesi e il rilancio dell’attività.
“Stiamo lavorando a un restyling del sito internet per dare comunicazioni chiare e precise di tutte le procedure che servono a garantire la sicurezza dei visitatori, dalla sanificazione al distanziamento sociale – spiega Marco Dolciami, ceo di Umbrian Concierge e referente di Property Managers Umbria – Per ogni previsione ci muoviamo per scenari, senza poter contare su nessun aiuto da parte del Governo: senza un codice Ateco non siamo attività riconosciute anche se da anni lavoriamo in trasparenza e correttezza, il decreto Rilancio non prevede un bonus vacanze e non sappiamo quando e come ripartirà il traffico aereo”.
Marco Dolciami

Infine Property Managers Italia, associazione nazionale di categoria del turismo residenziale che rappresenta il 55% dell’intero comparto dell’hospitality in Italia accusa: “Il Governo ha ignorato tutte le nostre richieste, nel Dl Rilancio non ci sono sostegni per i nostri imprenditori, è a rischio il futuro di oltre un milione di lavoratori”.

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