Il fatto.
Il consigliere regionale del Partito democratico, Michele Bettarelli, annuncia la presentazione di una interrogazione sulla campagna di comunicazione della Regione per il rilancio post coronavirus perché “è inaccettabile che l’Alta Valle del Tevere non esista”. Per Bettarelli “l’Umbria è bella e sicura, tutta” e per questo chiede alla Giunta di conoscere “con quale criterio e progettazione si è scelto di realizzare questi spot”. E aggiunge: “Dopo il docufilm di Raffaello in onda sulle Reti Rai che ha escluso dalla storia e della narrazione Città di Castello, custode della prima documentazione ufficiale dell’artista e fulcro delle iniziative del Cinquecentenario, il quarto comune della nostra Regione, così come tutti i comuni dell’Alta Umbria, per la Giunta regionale non esistono. L’immagine dell’Umbria che riparte è stata affidata ad una campagna straordinaria di comunicazione ‘Umbria, bella e sicura’ deliberata dalla Giunta regionale il 13 maggio e in onda dal 17 maggio sulle Reti Rai, Mediaset, Sky e La7.
Riflessione personale. Da cittadino umbro preoccupato per l’Umbria.
Così non andiamo da nessuna parte. Michele Bettarelli, già consigliere comunale a Città di Castello dal 2006, presidente della Commissione affari istituzionali e poi vicesindaco dal 2011, ha una lunga esperienza amministrativa e politica alle spalle e, gli auguriamo di tutto cuore, davanti a sé. Perché sicuramente è preparato. E si è occupato di questioni serie. Sa, però, che la dietrologia è il peggiore dei mali per chi tenta di fare politica concreta. Una volta a me, la prossima a te. Un rimbalzo del quale siamo stanchi.
La sintesi di uno spot da fare in una manciata di secondi, l’ho provato personalmente per il lancio di questa testata on line con le tante cose che offre l’Umbria, è complicata. Per certi aspetti impossibile. L’Altotevere avrà certamente il suo spazio nel prossimo spot. E grazie a Bettarelli, che lo avrà opportunamente ricordato. Ma, scusateci, adesso abbiamo bisogno di altre interrogazioni nel consesso dell’assemblea legislativa. Perché c’è gente che sta chiedendo a sua volta altre cose. A noi di Vivo Umbria in questo momento interessa sapere come si riprogramma, per davvero e non in base a date e presunte ordinanze operative, l’attività culturale, quella degli spettacoli, dei concerti, delle manifestazioni, delle rassegne, dei festival che sono i veri spot che contano. Il motivo è semplice: quelli di cui ci occupiamo noi di Vivo Umbria tutti i giorni sono la vera pubblicità per questa regione: tutta, nessuna parte esclusa. Lo fanno suonando, cantando, ballando, recitando, creando, ospitando, invitando. Però ora hanno un problema e un interrogativo che, questo sì, vale una interrogazione: come faccio a campare? Aver ragione di un fotogramma in più o in meno in base a dove essi abbiano ricevuto i natali, non gli potrà bastare al momento. Forse sbagliamo. Però l’Uragano Covid 19 ha spazzato via molte cose della vecchia politica e del modo in cui si presume di poterla ancora fare. Servono concretezza, sobrietà e senso della realtà. Di una realtà mai vista prima.