Da un lato è evidente che una regione piccola come la nostra deve difendere a tutti i costi le sue prerogative, i suoi marchi, oltre, ovviamente, alle eccellenze. E allora ci chiediamo, un po’ preoccupati, come interpretare ciò che sta accadendo a Gastronomia Umbra.
La cronaca dei fatti ci è stata trasmessa da sindacati e lavoratori. Eccola: “Tutti licenziati, con una lettera consegnata stamattina, senza alcun preavviso né alcun coinvolgimento del sindacato, perché l’azienda avrebbe deciso – come si legge nella comunicazione data ai lavoratori – di procedere alla “totale esternalizzazione dell’attività produttiva a mezzo di appalto servizi”. Ha dell’incredibile quello che è successo oggi, 21 maggio, ai 14 lavoratori della Gastronomia Umbra di Taverne di Corciano, che stamattina hanno ricevuto la notizia del loro licenziamento su un foglio di carta.
“Dalle 11 siamo in sciopero – spiega Fabio Lucaroni, uno dei lavoratori licenziati – perché qui c’è gente che da 20, 30 anni ha dato l’anima per questa azienda e a casa ha una famiglia da mantenere. Non potevamo mai aspettarci un trattamento del genere”.
“Quanto successo alla Gastronomia Umbra è qualcosa che non ha precedenti e risulta del tutto inaccettabile – aggiunge Michele Greco, segretario generale della Flai Cgil, oggi in picchetto davanti all’azienda con i lavoratori – Il licenziamento, oltre che odioso e moralmente esecrabile, è anche palesemente illegittimo,non solo perché siamo in emergenza coronavirus e i licenziamenti sono bloccati, ma soprattutto perché sostituire i propri dipendenti con quelli di una cooperativa esterna, pagati meno, solo per aumentare i profitti, è qualcosa che, semplicemente, non si può fare. Per questo ci siamo già rivolti all’ispettorato del lavoro e siamo pronti a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per tutelare i lavoratori, visto che l’azienda, che abbiamo incontrato nel pomeriggio, sembra intenzionata ad andare dritta per la sua strada. Di conseguenza, domattina dalle sei saremo di nuovo in picchetto davanti alla sede”, conclude Greco.