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Il PiediBus del Ben Essere è entrato nel catalogo di Good Practices: il ricordo di una chiacchierata con l'ideatrice Erminia Battista

Ho avuto l’opportunità di conoscere Erminia Battista non per motivi di lavoro ma durante una gita in pullman verso Matera. La cosa, oggettivamente di scarsissimo interesse in sé per chi legge, serve a riferire una luna lunga e appassionata conversazione che mi ha trasferito interamente la passione profonda per ciò per cui questa dottoressa molisana trapiantata a Perugia, lavora da anni convinta di ciò che fa.

Piedibus del Ben Essere: partenza da Perugia, dal vecchio ospedale di Monteluce

La notizia di oggi ne è una conferma ulteriore: la sua “creatura”, il PiediBus del Ben Essere è stato inserito nel catalogo di Good Practices, sviluppato nell’ambito del Community Building Network, promosso da Cergas SDA Bocconi e dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, a cui partecipano 30 aziende sanitarie ed enti del terzo settore.
In quella chiacchierata verso i Sassi, la dottoressa Battista, dirigente medico del Dipartimento di Prevenzione USL Umbria 1 e Referente per la Rete Promozione Salute, mi spiegò che le frontiere del benessere partono dalla possibilità di condividere esperienze, di potersele scambiare, di farsene promotori, motivatori in prima persona, di camminare con lo scopo di conoscere e socializzare, e la finalità sociale può essere anche quella di scoprire angoli della propria città che il semplicemente attraversandoli e tornando a visitarli, rivivono. Una rete complessa di rapporti, insomma, in cui l’elemento salute e benessere è senz’altro il principio di partenza, ma solo vivendo le singole tappe pienamente, si arriva a comprendere il senso dell’intero Giro. Questo, mi spiegò la dottoressa Battista, è l’elemento di sperimentazione innovativo del progetto PiediBus del Ben Essere nato nel 2009 .
A Perugia e nel territorio della USL Umbria 1, l’idea ha attecchito progressivamente grazie ad amministratori intelligenti e attenti, a vari livelli e responsabilità. Il progetto rientra nel programma “Costruiamo insieme la Salute”, messo in campo dal Dipartimento di Prevenzione della USL Umbria 1 per contrastare le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) e favorire socializzazione, integrazione e inclusione sociale.
“Ringrazio – ha detto Erminia Battista  – tutti i walking leader, i collaboratori, i sostenitori dell’iniziativa e tutti i partecipanti che, con la loro presenza, hanno valorizzato nel tempo, l’intervento di Comunità che, potenzialmente, permette di raggiungere obiettivi multipli, raggruppabili sotto la denominazione di ‘paradigma delle tante S’ del Piedibus: salute, sicurezza, socialità, sostenibilità, scoperta, sinergia, solidarietà, servizio e tanto altro ancora”.
Questo cammino, ritenuto efficace per rigenerare i cittadini, si sta rivelando potenzialmente efficace anche per rigenerare la città. Ad oggi nel territorio della USL Umbria1 sono state avviate circa 30 linee di Piedibus del Ben Essere Scolastico che trasportano circa 1000 bambini e 100 adulti accompagnatori. Sono state attivate 25 linee Piedibus del Ben Essere Serali, con una, due o tre uscite a settimana. Il numero dei partecipanti varia da linea a linea e in rapporto al meteo e ad altri fattori. In ogni caso si parla di circa 2 mila presenze a settimana. Particolari e sempre più frequenti sono, poi, le edizioni Speciali che fanno registrare circa 12 mila presenze all’anno.
“Desidero esprimere gratitudine a tutti coloro che, in qualunque modo, hanno collaborato nel tempo, all’attuazione delle iniziative, ad arricchirle, a migliorarle. In molti, in questo tempo sospeso e nebuloso, hanno sentito la mancanza del Piedibus, che, per alcuni, rappresenta un’occasione di socialità importante nella vita di relazione. Appena l’emergenza coronavirus sarà passata – conclude Erminia Battista – ripartiremo con le varie attività con entusiasmo e passione. Nel frattempo continuiamo a muoverci, in casa, sul terrazzo, in giardino,  o intorno all’abitazione, rispettando le raccomandazioni degli esperti per non vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad ora”.
Una cosa la dottoressa Erminia Battista non dice, comprensibilmente, in queste parole contenute nel comunicato “ufficiale”. Perché frutto di una confidenza che, mi scuserà, riferisco a fin di bene: lei sta per andare in pensione. Mi confessò che avrebbe provato un immenso dispiacere nel caso in cui tutto questo lavoro venisse disperso. Cara dottoressa Battista, sinceramente spero proprio che con questo riconoscimento il suo timore svanisca. Intanto, complimenti di tutto cuore.
 

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