FOLIGNO – “La nostra Deborah ne è andata questa mattina. Prendiamo esempio da quanta forza ha messo nella sua lotta. Grazie a tutti, ci avete sostenuto con ogni mezzo”. E’ questo il messaggio che verso le ore 13 di venerdì 7 febbraio è stato pubblicato nella pagina Facebook di “Tutti insieme per Deborah”. Dopo la “mamma coraggio” Silvana Benigno di Selci, un’altra guerriera ci ha lasciato: Deborah Bonucci. Che le sue condizioni si fossero aggravate lo si sapeva da ieri. Era ricoverata presso l’ospedale di Santa Maria della Misericordia di Perugia e sempre nella sua pagina Facebook era stato pubblicato un post con scritto: “Amici il viaggio di ritorno da Israele è stato veramente impegnativo, il mio corpo già debilitato ne ha risentito molto. Sono ricoverata in ospedale per recuperare le forze e poter ricominciare a lottare vorrei ringraziare tutto il personale medico, dottori, infermieri ed assistenti per le cure, la gentilezza, il riguardo con cui si stanno prendendo cura di me. Grazie”.
Molti sono i messaggi di cordoglio che in tanti scrivono nella pagina di Deborah: “Un grande esempio per tutti. Grazie Deborah riposa in pace!”, “Riposa in pace Deborah Bonucci non ci sono parole… solo tanta tristezza”, “Sono affranta e sono nello stesso tempo felice che te ne sia andata con questa grande speranza nel cuore e che questo stato d’animo di immensa forza ti abbia fatto volare via leggera senza avere un macigno terrificante da sopportare. Hai lottato tantissimo come solo le mamme sanno fare e lo hai fatto per restare vicina alle tue bambine… ora ti aspetta il tuo papà, la tua di mamma insieme alla madre di tutti noi, lascia andare questa sofferenza terrena… sono sicura che ora la tua lotta sarà asciugare le lacrime alla tua famiglia e pregherò affinché loro possano riuscire a vivere senza di te. Ciao Deborah e grazie di aver contato su di noi”.
La storia della giovane folignate – che combatteva contro il cancro da oltre un anno – era conosciuta da molti in quanto era costretta a recarsi in Israele, in una clinica specializzata di Tel Aviv, per tentare una nuova cura e per aiutarla era stata attivata anche una campagna di crowdfunding per raccogliere 500mila euro. Molti anche gli artisti locali che si erano messi a disposizione per organizzare eventi di raccolta soldi.
Da quando aveva scoperto di essere malata, Deborah aveva già fatto quattro cicli di chemioterapia senza trarne i giusti risultati e solo le cure a Tel Aviv le avevano dato qualche speranza di vita. Del suo stesso male ne era morta la madre circa 4 anni fa, seguita dal padre che era deceduto lo scorso anno dopo essersi ammalato di tumore pure lui.
Il tumore al seno l’aveva colpita appena dopo la nascita della seconda figlia, Vittoria, che aveva solo 5 mesi quando Deborah aveva iniziato ad avere dolore al seno durante l’allattamento, tutto faceva pensare ad una mastite, perciò aveva fatto diverse cure antibiotiche e quant’altro consigliato per risolvere il problema. Ma due mesi dopo la situazione era la stessa e Deborah Bonucci si era rivolta ad una senologa che le aveva diagnosticato un cancro al seno di 5 cm e, dopo vari accertamenti, erano emerse anche delle metastasi ai polmoni. Con questa diagnosi era stata sottoposta a terapie, ad un intervento di mastectomia e dissezione ascellare ed era stata inserita in un protocollo sperimentale presso lo Ieo di Milano, terapia non aveva dato i risultati sperati.
Successivamente aveva provato altri 3 tipi di chemioterapia ma niente era riuscito ad arrestare il progredire delle metastasi ai polmoni che nel frattempo erano diventate innumerevoli. A quel punto Deborah aveva provato a rivolgersi all’estero. Ad Israele le avevano dato delle speranze con delle cure innovative non disponibili in Italia ma i costi esorbitanti. Da qui l’idea di attivare una campagna di crowdfunding. Ma tutto questo non è bastato. Deborah Bonucci lascia da soli il marito Marco e le sue due bimbe Ilaria di 13 anni e Vittoria di 2 anni circa.