Oggi, per la rubrica Dentro lo Stivale, andiamo a Pesaro per entrare dentro la Sonosfera ed essere protagonisti di una immersione totale nei suoni, da quelli della natura a quelli della musica. E quale sede migliore del Museo Giachino Rossini?
L’inaugurazione è avvenuta il 6 gennaio scorso alla presenza del presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Il progetto per esteso si chiama: “Il teatro per l’ascolto profondo di ecosistemi e musica”. Questo teatro per l’ascolto profondo è stato progettato da David Monacchi.
Ricercatore, compositore e sound artist, la specificità della sua ricerca nasce dalla registrazione sul campo degli ambienti sonori naturali del mondo che, attraverso la manipolazione elettroacustica, diventano documentari sonori e composizioni eco-acustiche per concerti di musica contemporanea, installazioni sonore, musei, pubblicazioni discografiche e spettacoli multimediali.
Ha compiuto gli studi in musica elettronica nel 1994 al Conservatorio di Pesaro con E. Giordani, perfezionandosi poi all’ University of California-Berkeley. Ha vinto concorsi internazionali come multiple sound festival ed è, di fattoi una sorta di guru della registrazione del paesaggio sonoro degli ecosistemi, al punto di aver goduto dell’egida di Greenpeace e WWF. Consapevole di ciò che sarebbe accaduto, nel 2002 ha realizzato in Amazzonia registrazioni in alta definizione dell’intero ciclo circadiano delle 24 ore nei tre habitat principali della foresta pluviale, con le quali ha composto una serie di documentari sonori e lo spettacolo “Frammenti di un mondo sonoro in estinzione”. Nel 2005 ha spostato il tiro in Italia, nelle Foreste Casentinesi, con il progetto “Un teatro bio-acustico”. Oggi è fondatore e presidente della organizzazione non-profit Fragments of Extinction membro associato di Ecsite, il network internazionale dei musei della scienza. Attivo in numerosi gruppi di ricerca universitaria, collabora come direttore musicale al progetto di arte pubblica ‘site-specific’ Tevereterno di Kristin Jones, per la creazione di eventi su un tratto del fiume Tevere nel centro storico di Roma. Nel 2010 ha lavorato a “Oka Amerikee”, un film-documentario sui Pigmei Bayaka della foresta equatoriale, curando tutte le registrazioni sul campo, l’intero sound design e le musiche elettroacustiche.
Ha firmato più di 60 produzioni discografiche e numerose dirette e differite di Rai Quirinale e Radio3 Suite. E’ lui, l’ideatore e curatore, in collaborazione con Eugenio Giordani, di questa prima sala in perifonia sferica in Italia che è destinato per fare anche attività sono in atto attività di ricerca e produzione sugli aspetti spaziali della composizione elettroacustica e del suono in 3D.
Nella “sua” Sonosfera il pubblico è seduto in una doppia cavea simile ad un anfiteatro ma trasparente al suono. Il geode è costruito per essere acusticamente perfetto, isolato dall’esterno e completamente fono-assorbente all’interno. Il suono proviene da 45 altoparlanti posizionati nell’intera superficie semi-sferica intorno al pubblico e sotto la cavea che si combinano creando al centro un campo sonoro sferico molto prossimo alla realtà. Gli spettrogrammi del suono e i contenuti audiovisivi sono proiettati in una corona video a 360° ad altissima definizione.
Giustificata la domanda: cosa potremo ascoltare? Dagli ecosistemi naturali con la loro biodiversità in estinzione, all’esplorazione inedita dell’opera di Gioachino Rossini, o programmi musicali. A proposito del compositore pesarese, sono previste applicazioni per raccontare la sua musica attraverso il suono tridimensionale.
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