PERUGIA – “Testardaggine e resistenza”. Questo mix è forse uno dei segreti di 25 anni di attività. Anche se le condizioni per operare con il passare degli anni sono state sempre meno favorevoli, “la cosa importante è la ricchezza e l’energia che ci danno tutte queste persone che partecipano ai laboratori”. Ad affermarlo è l’ideatore di quello che è più di un semplice progetto teatrale, quel Danilo Cremonte che da oltre due decadi è la mente e il braccio del laboratorio teatrale interculturale ‘Human Beings’. A metà novembre questa realtà perugina, e non solo, ha festeggiato un importante traguardo. È infatti ormai da un quarto di secolo che si rinnova questo “gioco scenico di varia umanità”. Il laboratorio teatrale rappresenta a Perugia un punto di riferimento consolidato e un luogo d’incontro e condivisione attraverso il teatro e la pratica teatrale, tra persone di ogni età e provenienti da ogni parte del mondo.
Uno scambio tra “esseri umani” di ogni dove, giovani e meno giovani, con esperienze di vita e culture diverse: studenti, lavoratori, disoccupati, migranti, richiedenti asilo e rifugiati. Un “gioco scenico” per scoprire e mettere a nudo i rapporti tra esseri umani, nella loro banalità e complessità, per dare corpo alle fantasie e alle emozioni, con leggerezza e ironia.
I diversi punti di vista e le relazioni umane che s’incrociano nel laboratorio ampliano e arricchiscono l’orizzonte umano e culturale di ciascuno, ma sono pure una costante e precisa indicazione nel fare teatro. Lo spettacolo che nasce ogni anno a fine laboratorio, dal 1994, è infatti costruito attraverso l’elaborazione e il montaggio delle improvvisazioni nate nel corso dell’anno, secondo un’originale metodologia di lavoro e di ricerca artistica che consente di portare in scena emozioni e frammenti di vita reale.
A Perugia con Human Beings si parla da tempo quindi il linguaggio dell’integrazione e della globalizzazione, già quando ancora erano parole lontane dal lessico comune. “Fin dai primi tempi mi sono subito accorto – spiega Cremonte – che gli stranieri in arrivo a Perugia offrivano un altro punto di vista. Per me questo è significato rinascere, ritrovare un senso in quello che facevo nel teatro. Ho ritrovato il gusto di fare, con una modalità di lavoro legata alle improvvisazioni, alle piccole creazioni delle persone. Così vengono fuori i desideri e i vissuti diversi da persona a persona, perché sono differenti le condizioni da cui ognuno arriva: c’è chi viene a Perugia per studiare, chi per cercare lavoro, chi scappa da guerre. La grande ricchezza di tutto questo è proprio il miscuglio che si crea. Quello che cerco di fare poi è mantenere le differenze senza creare degli stereotipi, pur evidenziando la ricchezza di ognuno”.
Anche nel 2020 proseguirà il nuovo anno del Laboratorio, aperto a tutti e gratuito, grazie al sostegno della Regione Umbria, del Comune di Perugia e dell’Università per Stranieri. Ma le difficoltà per portare avanti questo “gioco scenico” sono tante, soprattutto economiche, e quindi il futuro che intravede Cremonte ha qualche insidia. “Tutto questo possiamo farlo solo grazie al volontariato di tante persone” spiega Cremonte che poi aggiunge: “Non solo per fare gli attori ma anche per allestire ci vuole tempo, non abbiamo soldi, e si va avanti con la partecipazione di persone che hanno fatto vecchi spettacoli o di altre che tornano per vedere i nuovi”. Stare ai margini è sempre stata, in un certo senso, una scelta anche stilistica di Cremonte e compagni ma oggi è sempre più difficile: “Non abbiamo più contributi e solo con i biglietti degli spettacoli non si riesce a fare tutto. Un minimo in più di interesse da parte delle istituzioni ci aiuterebbe un po’”.
E mentre Human Beings procede il suo percorso, sempre e comunque, anche con l’apertura delle iscrizioni per il nuovo anno, aumentano pure le soddisfazioni per gli impegni internazionali in Cina e Macedonia. “Ci invitano per fare laboratori e spettacoli all’estero, ma anche qui non c’è nessun aiuto e tutto nasce grazie alla partecipazione e al volontariato” afferma ancora Cremonte. Dopo il successo dello spettacolo “Oh Gregor!”, prosegue infatti la collaborazione con la Cina, dove Danilo Cremonte è tornato ad ottobre per condurre interventi e laboratori con il patrocinio dell’istituto italiano di cultura di Pechino. Le attività si sono svolte in università e teatri a Shanghai, Pechino e Jinan, dove è stato assunto come professore esterno del teatro nazionale di Shandong. A novembre si è tenuta anche una conferenza a Stip, in Macedonia, su invito dell’istituto italiano di cultura, nell’ambito della settimana della lingua italiana che si celebra in tutto il mondo.
Anche nel 2019 è tornato poi l’appuntamento con il nuovo spettacolo del laboratorio teatrale interculturale ‘Human Beings’. Lo spettacolo ‘Nubi’ è andato in scena questa estate con alcune repliche nel bellissimo Chiostro Sant’Anna di viale Roma a Perugia, trasformato per l’occasione in un piccolo teatro all’aperto. Quest’anno in scena c’erano 27 giovani attori/coautori provenienti da percorsi personali disparati e da 13 paesi diversi: Camerun, Cina, Germania, Danimarca, Guinea, Italia, Moldavia, Mali, Perù, Romania, Russia, Taiwan, Ungheria. “Abbiamo provato a giocare con la testa tra le nuvole e siamo inciampati nelle pietre in terra. Però abbiamo anche giocato”, commenta Danilo Cremonte per sintetizzare lo spirito del percorso di ricerca che ha guidato questa edizione del laboratorio: “Perché un cielo variamente sparso di nuvoletti, come scrive Giacomo Leopardi nello Zibaldone, è forse più piacevole di un cielo affatto puro”. Ed è proprio ‘Nubi’ il titolo di questo spettacolo costruito, come di consueto, attraverso l’elaborazione e il montaggio delle improvvisazioni nate nel corso del laboratorio.
Questa pratica del teatro come spazio dell’incontro e dello scambio tra “migranti” ha portato dal 1994 ad oggi alla creazione di 29 spettacoli. Questi i titoli: Imagine… (1995), Souvenir (1996), Strange fruit (1997), Strange Angels (1998), Barbari (1999), Terra (2000), En passant (2001), Dal Gorgo/segnali (2001), Quizàs, quizàs, quizàs (2002), Rumble (2003), Tana (2004), nonsò (2005), Pardon (2006), Dry (2007), Papiers (2007), Tilt (2008), Break (2009), Trouble (2010), Old News-Vecchie Nuove (2011), Spifferi (2012), Effimere (2013), DeSidera (2014), Babel –NelCasoCosaCade (2015), The Bay of dreams (2015), Senza Dove (2016), End Bag (2016), Brand (2017), Oh Gregor! (2017), Via di Qua (2018), Nubi (2019).