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Campanari e campane: la storia e la devozione fusa in bronzo

FERENTILLO – Un tempo erano dette la voce di Dio, che chiamava i fedeli alla preghiera nei giorni di festa e in quelli di lutto. Oggi si e’ evoluta questa voce, ha oltrepassato le sue competenze, diventando una attrattiva turistica, una peculiarita’, volta alla conoscenza, approfondimento e ricerca di una attivita’ secolare. Sembravano scomparsi, ma da qualche tempo sono ritornati in grande stile i vari tipi di suono: rinterzo, a bicchiere, a distesa.

Campanone chiesa San Mamiliano

Oggi i campanari svolgono questa arte in modo volontario, con passione, degni quindi di ammirazione e plauso. Ferentillo forse, e’ uno dei pochi comuni della Valnerina che vanta addirittura una bottega di fonditori di campane esattamente a Monterivoso,  da parte della Famiglia Fiorelli Giuseppe (attivita della prima meta’ del 1800), che realizzo campane per la chiesa di Sant’ Antonio a Monterivoso, di Todi, a Scheggino, Assisi ecc. Ferentillo ha costituito da tempo, con Priore Leo Cirillo, la cosiddetta “Confraternita dei campanari” per svolgere attivita’ nei quattro campanili presenti, sia nel capoluogo che nelle frazioni. Quattro campanili con melodiose e bellissime campane di varie dimenzioni.
Campanari in azione a Ferentillo: il Priore Leo Cirillo

Campane che oltre al suono mostrano singolari scritte e decorazioni sulla superficie:  (scritte tratte dal volume Ferentillo Segreta Storia di un principato ed. 2010;  traduzione dal latino Prof. Tiziana Bartolini).  Iniziamo con il campanile della chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Precetto, dove, nella cella campanaria, sono situate tre campane: (campanone) AUGUSTISSIMAE TRINITATI DEIPERAE IN CELUM ASSUMTAE OMNIQUE CIVI SUPERNOSACRUM. A.D.MDCCCXXVII – CLAMAT VOX MEA NUMINI PER SOLVERE LAUDES FESTUSCOLERE DIES DEFUNCTIS FUNDERE PRECES PROCELLASQUE DEPELLERE (sacro alla Santissima Trinita, alla Vergine Assunta in cielo e ad ogni abitante del cielo, nell’anno 1827 d.c. – la mia voce parla per sciogliere le lodi al Signore, per festeggiare il giorno di festa, per pregare i defunti e allontanare le tempeste). Seconda campana: + D.O. M. DEIPERAE VIRGINI AC DIVO STEPHANO PROTOMARTIRI SACRUM. A.D. MDCCCXXVII+XPS IMPERAT. XPS VENIT IN PACE AMEN (sacro a Dio ottimo massimo, alla Vergine madre di Dio e al divino Stefano protomartire nell’anno del Signore 1827 d.C. Cristo Vince. Cristo regna. Cristo comanda. Cristo viene in pace. Cosi sia). Terza campana: D.O.M. DEIPARAE AC DIVO ANTONIO PATRONO SACRUM – OPUS JOANNIS CECCARELLI SPOLETI A.C. MCMV (sacro a Dio ottimo massimo, alla Vergine Maria madre di Dio al patrono Sant’ Antonio. Opera di Giovanni Ceccarelli da Spoleto 1905 d.C.).
Campanone della Collegiata San Maria Matterella

Presso la cella campanaria dell’ alto campanile a guglia,  alla collegiata di Santa Maria Matterella altre campane. Sul campanone e riportato: CUM PER TEMPORE INIURIAS IUSSU DULCIS GALLI IN INSURRECTION E ORTA TEMPORE REIPUBL IN IPSOS GALLOS CAMPANA + INSIGNIS COLLEGIATA S° MARIA FERENTILLI COMMINUTA FUERINT TRANQUILLITATIS  TEMPORE SEDE VACANTE DENVO + FUSA FUERE ARE PUBLICO  A MATTEO VOLPINI AB AQUILA A.D.1800 TEMPORE MEI ARCHIPRESBITERI PAULI GIZZI (siccome a causa dell ingiuria dei tempi vennero distrutte le campane della Collegiata di Santa Maria di Ferentillo per ordine del capo dei Galli durante l’ insurrezione  nata al tempo della repubblica contro gli stessi francesi, in tempo di pace, durante la sede vacante, di nuovo furono fuse a spese pubbliche da Matteo Volpini dall’Aquila nel 1800 d.C. al tempo dell’Arciprete Paolo Gizzi).
Campane della chiesa di Santo Stefano a Precetto

Altra campana: CAMPANA HAC QUOD COMMINUTA FUIT EAD CAUSA QUA PRIMA  XIKAL MART 1799 REFUSA + SUMPTIB UNITATIS ET ALIQUOR BENEFACTORUM A MATTEO VOLPINI AB AQUILA A.D.1800. Terza campana: AVE MARIA GRATIA PLENA DNUS TECUM + A FULGORE ET TEMPESTATE LIBERAS NOS DOMINE + MATTEO VOLPINI AB AQUILA FUSIT DIE DECIMA NONA UNI ANNO DOMINI MDCCCI.

Cella campanaria del campanile della chiesa di Sant’ Antonio a Monterivoso, sul campanone: LAUDO DEUM VERO PLEBEM VOCO PESTEM FUGO DEFUNCTOS PLORO FESTAQUE HONORO. FECIT ME ORNAVICTQUE DE POLI DE VICTORIO OB MUNIFICENTIAM TERRAE MONTERIVOSI ANNO JUBILARI HAUMANAE REDEMTIONIS  MCMXXXIII (lodo Dio vero,  invoco la plebe, fuggo la peste, prego i defunti, onoro le feste. Mi fece e mi onoro’ De Poli da Vittorio Veneto per generosita della terra di Monterivoso nell’anno Giubilare dell’umana redenzione 1933). Su un altra campana si legge: + A FULGORE TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE (dal fulmine e dalla tempesta liberaci o Signre); + IOSEPH FIORELLI F. A.D.  MDCCCXV ( Giuseppe Fiorelli fece nell anno del Signore 1815). Presso il campanile (ex torre di vedetta) della chiesa di San Mamiliano su una campana e scritto: DIVUS MAMILIANUS EPISCOPUS PROTECTOR CASTRI A.D. 1800 (San Mamiliano vescovo protettore del castello, nell’anno del Signore 1800. E effigiata l’immagine di San Mamiliano benedicente,  in rilievo. La campana di diametro 80 cm peso 400kg circa ). Su altra campana: FADEM GALLORUM VIOLENTIA FODQ DIE FUIT CAMPANA CASTRI S. MAM. DIMINUTA (per la medesima violenza dei galli e nel medesimo giorno fu la campana del castello di S. Mam. fracassata). Sulla campana piu grande diametro 100 cm, peso 900 kg circa e scritto: DEUM LAUDO VIVOS VOGO MORTUS PLANGO FULGORA FRANGO  ANNO JUBILAEI MCMXXV PIO XI  P.M. PIETRO PACIFICI SPOLET ARCHIEP ROMANO NATILI RECTORE – ITERUM. FUSA AERE PAROCIANUM A RAPHAELE ORLANDI ET F. GALLIANO ATERNO. (sotto l’immagine della Madonna col Bambino si legge: ORA PRO POPULO. (sotto la croce e scritto): FUGITE PARTES ADVERSAE. (sotto il vescovo benedicente San Biagio si legge): BLASIUS PROTECTOR.

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