PERUGIA – Un nuovo modo di stare al mondo è possibile? Può la singola persona cambiare il corso degli eventi compiendo una scelta piuttosto che un’altra? Il documentario Amaranto, di Manuela Cannone ed Emanuela Moroni, in arrivo a Perugia il 22 ottobre, sembra rispondere a gran voce: SI.
Film indipendente fin dal finanziamento in crowdfunding, sostenuto da 155 persone su Produzioni dal Basso, con il coinvolgimento di numerose realtà solidali, Amaranto è stato realizzato proprio nello spirito secondo cui ai grandi cambiamenti si arriva tramite piccoli gesti.
“In un’epoca segnata da gravi crisi ambientali e sociali- dichiarano le autrici – abbiamo scelto di rivolgere lo sguardo verso chi sta cercando di costruire e immaginare un mondo diverso, un mondo in cui ad ogni essere umano è riconosciuto il suo valore, dove è dato spazio alla comunità ed è ristabilita la profonda connessione che ci lega al pianeta Terra.
Nascere, conoscere, viaggiare, abitare e rinascere, trovano un nuovo significato attraverso le storie di chi nella vita ha scelto il cambiamento, allontanandosi dall’immaginario collettivo.
Amaranto parte da qui, dalla possibilità di andare oltre ciò che diamo per scontato, per raccontare una possibilità del cambiamento praticabile da ognuno di noi.”
Un viaggio attraverso cinque diverse realtà italiane, di cui due situate proprio in Umbria, per incontrare cinque testimoni di uno stile di vita alternativo alle logiche disumanizzanti del profitto e del consumismo sfrenati. Per un mondo in cui le priorità collettive sono più importanti di quelle personali, dove si preferisce la qualità alla quantità.
Il film si snoda attraverso cinque momenti, nel primo, Venire al Mondo, scopriamo Verena Schmid, ostetrica promotrice del parto naturale che opera a Firenze.
In Dare Forma al Mondo il maestro Franco Lorenzoni, ci parla della Casa Laboratorio Cenci di Amelia in provincia di Terni, scuola primaria e centro di sperimentazione educativa che ricerca intorno a temi ecologici, scientifici, interculturali e di inclusione.
In Mettere Radici incontriamo Etain Addey, contadina, scrittrice ed esponente del bioregionalismo che ha scelto la campagna di Gubbio per mettere in pratica uno stile di vita all’insegna del prendersi cura, della condivisione e della quasi totale autosufficienza.
In Coabitare, Alida Nepa, referente del cohousing San Giorgio di Ferrara spiega il progetto della struttura, partito dall’obiettivo di concepire un modo diverso di abitare basato sui principi della bioedilizia e del basso consumo energetico, diventato un modello di convivenza costruito su solidarietà e condivisione.
In Rinascere,incontriamo Saviana Parodi, biologa e fondatrice dell’Accademia italiana di Permacultura che dal al 1995 studia, pratica, trasmette e progetta in permacultura nel mondo lavorando come volontaria in auto-costruzione, agricoltura naturale e seedsaver, vivendo in completa armonia con la natura.
Cinque protagonisti, cinque scelte di vita consapevoli e non convenzionali, simbolo di un’alternativa insolita ma reale.
Martedì 22 ottobre alle 21.30 al Post Modernissimo.