Abbiamo pensato, da persone serie e da giornalisti professionisti, che la multimedialità andasse declinata. Pertanto ne abbiamo scomposto le modalità e ne abbiamo suddivise tre, ognuna rispondente a una funzione specifica. Ecco quindi che la declinazione dei tre verbi si riferisce ad ognuna delle diverse modalità: leggere per gli interventi testuali; vedere per quelli video e fotografici; ascoltare per quelli audio. Pensavamo di aver fatto un buon lavoro almeno per presentarci degnamente con una progettualità nuova e consolidata allo stesso tempo. Eppure in me, riflettendo, sentivo che mancava qualcosa, non propriamente identificata questa cosa, ma mancava. Ecco allora che ho cominciato a pensare e rimuginare e grazie anche agli accademici della Crusca ho realizzato che qualcosa andava sottolineato, perché rappresenta allo stesso tempo un segno dei tempi che cambiano e anche, da linguista, o, meglio da esperto di parole qualcosa di fortemente innovativo che rispecchia anche alcuni meccanismi del web, soprattutto quando esso diventa virale, ovvero diffonde alla velocità della luce post e neologismi nati direttamente in rete. Non ricordo con esattezza in quale occasione fu coniato il termine “escile” in riferimento alle tette femminili. Mi sembra che fosse stato coniato per sollecitare una modella a far vedere le sue tette, cosa che avvenne per il summo gaudio di migliaia di uomini che la subissarono di like. Anche se subito dopo la valanga di gradimenti le pagine fb vennero oscurate. Ma “escile”, neologismo nato per caso sul web, è un segno forte di quanto improvvisamente può accadere sul web. Tanto che persino l’Accademia della Crusca, depositaria della liturgia più ortodossa della lingua italiana, ha aderito al verbo riflessivo “escilo”. Non so se gli anziani membri del Collegio dell’Accademia siano stati travolti dalla forte carica “erotica” di “escile”, fatto sta che hanno persino ipotizzato di sdoganare il neologismo “escilo”, tipo: devo far uscire il cane. Bene, escilo pure. Dunque, per tornare a noi, e alle declinazioni dei verbi “chiave” necessari per la multimedialità del web, appare d’obbligo aggiungerne un altro: una sollecitazione, un’incentivazione, un’esortazione che rimane alla base di tutto e non solo riferita alla multimedialità, la condicio sine qua non relazionarsi al mondo. Ci riferiamo a quell’organo che controlla tutte le nostre funzioni vitali, ma soprattutto le forme di elaborazione di pensiero, il cervello. Ecco, l’esortazione che aggiungiamo sommessamente ai nostri verbi è una sola: “escilo!”