MILANO – Si svolgerà giovedì 12 settembre nella Sala del Gonfalone di Palazzo Pirelli a Milano la presentazione della V edizione del Festival del Medioevo.
Il Festival del Medioevo (Gubbio, 25-29 settembre) è l’unica manifestazione italiana di questo tipo: non l’ennesima festa medievale, né una semplice rievocazione. La manifestazione coinvolge autori provenienti da oltre venti università italiane ed europee intorno a “facili” e appassionanti lezioni di storia, tutte gratuite e a ingresso libero ed è arricchita da molti eventi collaterali (fiera del libro medievale, focus su miniatori e calligrafi, mostre, mercati, spettacoli, rievocazioni e varie attività didattiche).
Protagonisti dell’evento sono i maggiori medievisti italiani e europei insieme a saggisti, scrittori, scienziati, architetti e giornalisti.
Una lente sul passato per provare a capire meglio l’età presente. Un viaggio culturale di cinque giorni intorno a un tema legato alle grandi questioni del mondo contemporaneo, per scoprire con occhi nuovi un’epoca spesso vilipesa e liquidata in modo frettoloso attraverso stereotipi, frasi fatte e incredibili luoghi comuni.
Il tema del 2019 è Donne. L’altro volto della Storia: un percorso intorno alla condizione femminile, alla radice dei pregiudizi e degli stereotipi.
Nelle precedenti edizioni il Festival ha affrontato temi come La nascita dell’Europa (2015), Europa e Islam (2016), La città (2017) e Barbari. La scoperta degli altri (2018).
Il Festival del Medioevo prova a gettare una luce nuova, senza pregiudizi, su secoli che per pigrizia, ignoranza o comodità, spesso vengono definiti “bui” o “oscuri”.
Eppure quei mille e più anni che in modo convenzionale definiamo Medioevo, per distinguerli dall’Età classica e dall’inizio di quella che chiamiamo Modernità, sono stati il crogiolo della nostra civiltà.
Dieci secoli in cui sono nate le lingue d’Europa, le nazioni, le banche e le università. Un’età di scoperte scientifiche e di innovazioni continue.
Lo ha spiegato bene Umberto Eco: “Il Medioevo inventa tutte le cose con cui stiamo ancora facendo i conti, le banche e la cambiale, l’organizzazione del latifondo, la struttura dell’amministrazione e della politica comunale, le lotte di classe e il pauperismo, la diatriba tra Stato e Chiesa, l’università, il terrorismo mistico, il processo indiziario, l’ospedale e il vescovado, persino l’organizzazione turistica: sostituite le Maldive con Gerusalemme e avete tutto, compresa la guida Michelin”.
Il Festival del Medioevo sperimenta quindi un nuovo modo di guardare all’Età di Mezzo, fino ai cosiddetti medievalismi: l’uso, la ricezione e la rappresentazione del Medioevo nell’età contemporanea, eterna miniera da cui vengono ancora estratti modelli, esempi e identità. Un Medioevo immaginato, reinventato, rielaborato, ricostruito e in molti casi sconvolto nei nuovi linguaggi della politica, in innumerevoli films, nelle saghe televisive e nel mondo dell’architettura, del costume e della moda.
Il Festival del Medioevo, ideato dal giornalista Federico Fioravanti, è organizzato dalla Associazione culturale Festival del Medioevo in collaborazione con il Comune di Gubbio.
La manifestazione gode del patrocinio della Regione Umbria e della Regione Lombardia.
I patrocini scientifici sono della Treccani, del Ministero dei Beni Culturali, dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo (Isime), della Società Italiana Storici Medievisti (Sismed), della Società degli Archeologi Medievisti Italiani (Sami), del Pontificio Consiglio della Cultura in Vaticano, della Fondazione Giancarlo Pallavicini.
Partner dell’iniziativa per il settore didattico sono la Fondazione Giuseppe Mazzatinti e l’Università Lumsa. Collabora anche l’Enciclopedia delle donne, opera collettiva sul web che raccoglie le biografie di donne di ogni tempo e paese e che è anche una casa editrice.
La RAI, con RAI Cultura e i canali RAI Storia e RAI Radio3 è il principale media partner della manifestazione insieme alle riviste di divulgazione storica MedioEvo e Archeo.
Collaborano in modo stabile con il Festival anche Italia Medievale, portale web impegnato da molti anni nella promozione del patrimonio storico e artistico del Medioevo italiano, MediaEvi, pagina Facebook specializzata nell’analisi dei cosiddetti medievalismi, Feudalesimo e Libertà, fenomeno social di goliardia e satira politica e Radio Francigena, la voce dei cammini.
Sostengono la manifestazione il Comune di Gubbio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, il Gruppo Azione Locale Alta Umbria (GAL) e la Camera di Commercio di Perugia.
Tra gli sponsor principali Colacem, Fondazione Pallavicini, Banco Desio, Visit-Emilia, Città di Lucca, Metalprogetti, Fondazione Mazzatinti, Tecla, New Font, Università dei Muratori di Gubbio.
Il sito della manifestazione e la relativa pagina Facebook @FestivalDelMedioevo (più di 50mila followers) sono gli indirizzi online dedicati alla divulgazione storica del Medioevo più visitati in Italia (www.festivaldelmedioevo.it).
Protagonisti dell’evento sono i maggiori medievisti italiani e europei insieme a saggisti, scrittori, scienziati, architetti e giornalisti.
Una lente sul passato per provare a capire meglio l’età presente. Un viaggio culturale di cinque giorni intorno a un tema legato alle grandi questioni del mondo contemporaneo, per scoprire con occhi nuovi un’epoca spesso vilipesa e liquidata in modo frettoloso attraverso stereotipi, frasi fatte e incredibili luoghi comuni.
Il tema del 2019 è Donne. L’altro volto della Storia: un percorso intorno alla condizione femminile, alla radice dei pregiudizi e degli stereotipi.
Nelle precedenti edizioni il Festival ha affrontato temi come La nascita dell’Europa (2015), Europa e Islam (2016), La città (2017) e Barbari. La scoperta degli altri (2018).
Il Festival del Medioevo prova a gettare una luce nuova, senza pregiudizi, su secoli che per pigrizia, ignoranza o comodità, spesso vengono definiti “bui” o “oscuri”.
Eppure quei mille e più anni che in modo convenzionale definiamo Medioevo, per distinguerli dall’Età classica e dall’inizio di quella che chiamiamo Modernità, sono stati il crogiolo della nostra civiltà.
Dieci secoli in cui sono nate le lingue d’Europa, le nazioni, le banche e le università. Un’età di scoperte scientifiche e di innovazioni continue.
Lo ha spiegato bene Umberto Eco: “Il Medioevo inventa tutte le cose con cui stiamo ancora facendo i conti, le banche e la cambiale, l’organizzazione del latifondo, la struttura dell’amministrazione e della politica comunale, le lotte di classe e il pauperismo, la diatriba tra Stato e Chiesa, l’università, il terrorismo mistico, il processo indiziario, l’ospedale e il vescovado, persino l’organizzazione turistica: sostituite le Maldive con Gerusalemme e avete tutto, compresa la guida Michelin”.
Il Festival del Medioevo sperimenta quindi un nuovo modo di guardare all’Età di Mezzo, fino ai cosiddetti medievalismi: l’uso, la ricezione e la rappresentazione del Medioevo nell’età contemporanea, eterna miniera da cui vengono ancora estratti modelli, esempi e identità. Un Medioevo immaginato, reinventato, rielaborato, ricostruito e in molti casi sconvolto nei nuovi linguaggi della politica, in innumerevoli films, nelle saghe televisive e nel mondo dell’architettura, del costume e della moda.
Il Festival del Medioevo, ideato dal giornalista Federico Fioravanti, è organizzato dalla Associazione culturale Festival del Medioevo in collaborazione con il Comune di Gubbio.
La manifestazione gode del patrocinio della Regione Umbria e della Regione Lombardia.
I patrocini scientifici sono della Treccani, del Ministero dei Beni Culturali, dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo (Isime), della Società Italiana Storici Medievisti (Sismed), della Società degli Archeologi Medievisti Italiani (Sami), del Pontificio Consiglio della Cultura in Vaticano, della Fondazione Giancarlo Pallavicini.
Partner dell’iniziativa per il settore didattico sono la Fondazione Giuseppe Mazzatinti e l’Università Lumsa. Collabora anche l’Enciclopedia delle donne, opera collettiva sul web che raccoglie le biografie di donne di ogni tempo e paese e che è anche una casa editrice.
La RAI, con RAI Cultura e i canali RAI Storia e RAI Radio3 è il principale media partner della manifestazione insieme alle riviste di divulgazione storica MedioEvo e Archeo.
Collaborano in modo stabile con il Festival anche Italia Medievale, portale web impegnato da molti anni nella promozione del patrimonio storico e artistico del Medioevo italiano, MediaEvi, pagina Facebook specializzata nell’analisi dei cosiddetti medievalismi, Feudalesimo e Libertà, fenomeno social di goliardia e satira politica e Radio Francigena, la voce dei cammini.
Sostengono la manifestazione il Comune di Gubbio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, il Gruppo Azione Locale Alta Umbria (GAL) e la Camera di Commercio di Perugia.
Tra gli sponsor principali Colacem, Fondazione Pallavicini, Banco Desio, Visit-Emilia, Città di Lucca, Metalprogetti, Fondazione Mazzatinti, Tecla, New Font, Università dei Muratori di Gubbio.
Il sito della manifestazione e la relativa pagina Facebook @FestivalDelMedioevo (più di 50mila followers) sono gli indirizzi online dedicati alla divulgazione storica del Medioevo più visitati in Italia (www.festivaldelmedioevo.it).