NEWCASTLE (INGHILTERRA) – Una storia di amore, passione e sport. E’ quella della tuderte Marta Nizzo che mercoledì sera (22 agosto) si è laureata campionessa mondiale di tennis singolare femminile, fascia di età 30-39 anni, alla 22esima edizione dei World Transplant Games, in programma a Newcastle (Inghilterra) fino al prossimo 24 agosto. Una vittoria che va al di là del risultato agonistico. Marta, che oggi ha 36 anni, 13 anni fa ha subito un trapianto di rene all’ospedale Gemelli di Roma e da allora la sua passione per il tennis è aumentata di pari passo con la sua ripresa fisica e crescita sportiva fino a farla diventare per tre volte campionessa mondiale di tennis e lo scorso anno anche campionessa europea di tennis per trapiantati e dializzati.
“Sono rimasta commossa – ha dichiarato Nizzo dopo la vittoria in Inghilterra – quando ho visto persino le nazioni rimaste a guardare la partita a fare il tifo per me. Riconfermarsi non è mai semplice ma in campo, come dico sempre, scendiamo in due, io e il mio donatore, a cui dedico tutto soprattutto queste gioie. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini in questo periodo, perché il bello è proprio questo: la Mef Tennis Events e Dunlop Tennis, che mi hanno supportato; il centro servizi sanità fisioterapia, che mi ha assistito prima della partenza; i miei istruttori dell’Associazione Nazionale per le Attività Motorie, per la preparazione che sto facendo da alcuni anni nella palestra situata presso l’ospedale di Pantalla di Todi; ed infine, ma non in ultimo, l’Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi Onlus ed il Comitato italiano paralimpico che ci accompagnano”.
Marta, spesso chiamata anche a fare da testimonial a varie iniziative sportive organizzate in Umbria, ha raccontato di aver sempre “avuto la racchetta in mano, con qualche difficoltà, anche quando facevo la dialisi, ma i veri risultati sono arrivati dopo il trapianto. Per me – ha proseguito – fare sport mi ha reso uguale ai miei coetanei. Ed oggi, ogni volta che raggiunto un risultato, c’è una parte di me che pensa al donatore che mi ha permesso tutto ciò e ringrazio infinitamente la sua famiglia”.
Per quanto riguarda la sua vittoria a Newcastle c’è da dire che la tennista tuderte ha superato il round robin (girone, ndr) battendo l’americana Hogwood e la tedesca Eckstein. Nella semifinale, invece, ha sconfitto l’iraniana Sharifi mentre nella finale si è imposta sull’irlandese Rachel Eagleton con il punteggio di 4-2, 4-2. Per Marta questo non è il primo oro. Il primo titolo lo aveva vinto nel 2011 a Göteborg in Svezia, sempre in occasione dei World Transplant Games, conquistando il primo posto sia nel singolare che nel doppio femminile. Il secondo è arrivato nel 2017 a Malaga, in Spagna. Anche in questo caso Marta aveva vinto l’oro mondiale nel singolare femminile (sconfiggendo sempre l’irlandese Eagleton) ed il bronzo nel doppio misto. Marta in questi giorni è impegnata anche nel doppio misto con Alessandro Page. La coppia è quarta testa di serie nel torneo ed il tabellone è ad eliminazione diretta.
Marta Nizzo non è l’unica umbra che partecipa a questi mondiali. Domenica scorsa (20 agosto) Stefano Selva, residente a Città della Pieve, ha conquistato l’oro nel tiro con l’arco olimpico, nella categoria uomini 40-49 anni e sulla distanza dei 30 metri. Lunedì (19 agosto), invece, si è aggiudicato la medaglia di bronzo con la squadra della nazionale italiana di calcio.
I due umbri fanno parte della squadra azzurra trapiantati, composta da 49 atleti, guidata dall’Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi (Aned) Onlus e sostenuta dal Comitato Italiano Paralimpico (Cip).
“Come immaginavo – ha affermato anche il presidente del Cip Umbria Gianluca Tassi – anche Marta ha confermato il suo oro nel tennis. Il suo risultato e quelli di Stefano Selva devono essere da esempio di vita per tutti. Questi due atleti dimostrano che tutto è possibile, anche quando la vita ci porta ad affrontare sfide difficili come, ad esempio, una malattia, la dialisi, il trapianto o, come nel mio caso, un incidente dove perdi l’uso degli arti inferiori”.
Ad oggi l’Italia è al 14esimo posto nel medagliere con 5 ori (di cui 2 umbri: Nizzo con il tennis e Selva con il tiro con l’arco), 4 argenti e 12 bronzi (di cui uno della squadra di calcio dove ha giocato anche Stefano Selva). Una grande soddisfazione per una piccola regione come l’Umbria che non solo sforna atleti di alto livello ma anche di elevato spessore umano e capaci di dare un esempio forte ed un messaggio di speranza.
Marta e Stefano continuate così.