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Quale futuro per Umbria Film Commission? Interrogazione in Regione

PERUGIA – Perché il commissariamento e quale futuro per la Fondazione Umbria Film Commission? Sono due delle domande principali del Question time della seduta di stamani dell’Assemblea legislativa fatte dal capogruppo del Partito democratico, Cristian Betti. Nell’interrogazione  anche la richiesta di conoscere le criticità riscontrate nella gestione dell’ente; le linee guida per la riforma della governance della Film Commission e le modifiche da apportare alla legge regionale sulla valorizzazione delle attività cinematografiche e audiovisive. Inoltre Betti ha chiesto se il commissariamento avrà un impatto sull’operatività dell’Umbria Film Fund 2024 e sulle tempistiche di assegnazione delle risorse alle produzioni che ne hanno fatto richiesta; le strategie per rilanciare l’intero settore audiovisivo in Umbria, con particolare riferimento all’attrazione di produzioni nazionali e internazionali e al potenziamento del supporto alle imprese e ai professionisti del settore; se è prevista un’analisi dell’impatto economico e culturale della Film Commission e dei fondi stanziati per garantire che le future riforme rispondano alle esigenze reali del comparto.

LE LINEE GUIDA DELLA GIUNTA

L’assessora Simona Meloni ha risposto che “la Giunta vuole che Umbria Film Commission torni a essere competitiva nella promozione dell’audiovisivo esattamente come nelle altre regioni. Il commissariamento non è una punizione ma una ripartenza per lavorare e ridare valore alla Film Commission. Quando ci siamo insediati uno dei temi che abbiamo affrontato, anche nell’ottica della promozione, è stata l’operatività della Fondazione che deve avere un ruolo di supporto alla promozione delle produzioni audiovisive. Vari studi ci dimostrano che l’assetto che abbiamo trovato non era funzionale e andava rivisto. Questa commissione aveva l’80% del suo budget usato per le spese di funzionamento e solo il 20% per quelle di promozione. E in situazioni simili, come la Basilicata, la proporzione è esattamente ribaltata. Noi stiamo lavorando per modificare questa situazione. Un primo esempio è stato la presentazione dell’evento Screenings di Rai Com che c’è stato a Spoleto nei giorni scorsi. Per questo dopo l’interlocuzione con Umbria Film Commission e le dimissioni che ci sono state, e dopo aver ascoltato le sollecitazioni dei sindaci umbri, abbiamo convocato l’assemblea del 20 marzo assemblea. Fare il commissariamento non è stato facile e non deve essere preso come una punizione. Anzi, è una ripartenza per lavorare e ridare valore alla Fondazione. Stiamo riducendo le spese, con un commissario interno che è il direttore del Turismo. Lavoreremo a diverse opzioni, inizieremo una strada di partecipazione che ci porterà  il prima possibile ad una soluzione che faccia diventare l’Umbria protagonista. Il commissariamento, comunque, non inciderà sul bando 2024, per il quale sono arrivate 40 domande che verranno valutate dalla commissione. Non è un percorso che noi interrompiamo. Il nostro obiettivo è lavorare tutti insieme”.

Nella sua replica Betti si è detto “soddisfatto” della risposta dell’assessora perché “ha tratteggiato un percorso lungimirante che mira a far funzionare davvero uno strumento determinante per lo sviluppo dei nostri territorio, in particolar modo le aree interne che possono usare anche questo mezzo per essere apprezzate in giro per il mondo”.

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