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Ad Alibi Festival in anteprima europea il documentario “Dark Frames” del regista Tom Thurman per un viaggio inedito nel noir classico americano

PERUGIA – “Alibi Festival”, attraverso dialoghi e narrazioni sul crime, farà anche da scenario ad una anteprima europea esclusiva. Grazie alla proiezione di “Dark Frames”, l’ultimo documentario del regista Tom Thurman, si potrà fare un viaggio inedito anche nel noir classico americano.

Sarà uno dei momenti più attesi della prima edizione dell’evento. Dal 21 al 23 marzo 2025, l’Auditorium San Francesco al Prato di Perugia si trasformerà infatti nel cuore pulsante del mistero con la prima edizione di una tre giorni di immersione nel genere giallo, thriller e nella narrativa di inchiesta, con un parterre di ospiti d’eccezione tra autori, giornalisti, registi, sceneggiatori, professionisti del settore investigativo e giudiziario.

Un festival che invita a guardare oltre le apparenze, esplorando le molteplici sfaccettature del crimine e della giustizia. Incontri, dialoghi, proiezioni e presentazioni di libri per un pubblico di appassionati e addetti ai lavori.

Sabato 22 marzo alle 17:45, “Alibi Festival” ospiterà quindi l’anteprima europea di “Dark Frames” di Tom Thurman. Nato in Kentucky nel 1962, insegnante di Storia del Cinema, nel 1992 Thurman inizia la sua attività di produttore e regista di documentari con “Warren Oates: accross the border” dedicato a un attore/icona del cinema americano degli anni ’60 e ’70, kentuckiano come Thurman. È lungo il curriculum di Thurman, come del resto lo è la lista dei protagonisti dei suoi documentari: si va da John Ford a Nick Nolte passando per Harry Dean Stanton, Tod Browning, Sam Peckinpah, John Wayne e molti altri. Nel 1996 Thurman è stato ospite del Bergamo Film Meeting quando ha presentato in anteprima mondiale “Ben Johnson: third cowboy on the right” con l’attore Premio Oscar seduto in platea.

Prima del suo arrivo a Perugia, intervistato da uno dei membri del Comitato editoriale di “Alibi Festival” Umberto Berlenghini (RAI Direzione Cinema e Serie TV), il regista presenta così il suo documentario. “In ‘Dark Frames’ ho voluto avere una visione più ampia per esaminare un intero genere, non concentrandomi semplicemente su un singolo regista, o attore, o attrice. Ancora più importante, ho voluto presentare i temi e gli elementi principali che accomunano così tanti film Noir: brutalità, violenza, criminali, armi, auto, sesso, cappelli, fumo e altri componenti iconici del genere”, dichiara Thurman per poi aggiungere: “Ho voluto raccogliere esempi rappresentativi del genere e comprimerli insieme, creando essenzialmente un film Noir da 13 diversi film”.

Thurman, noto per i suoi documentari su icone del cinema americano come John Ford e Sam Peckinpah, ha scelto di concentrarsi sui B-movie noir per la loro “purezza e genuinità”, e per la libertà creativa offerta dai film di pubblico dominio: “Volevo concentrarmi su alcuni degli esempi meno noti di film Noir, quelli che avevano budget più bassi. A me sembrano più puri, più genuini. Inoltre, poiché i loro diritti sono entrati nel pubblico dominio, non avevo limiti sul come e quanto utilizzare le loro sequenze. Questo mi ha dato la libertà che desideravo”.

Sul Noir come specchio della società, il regista inoltre afferma: “All’inizio del mio documentario uso il Noir per raccontare la storia degli USA dell’immediato dopoguerra. Poiché il Noir è un genere usato dalla cinematografia di qualsiasi Paese, lo ritengo il più adatto per raccontare la storia di una nazione. Nel mio caso ovviamente volevo concentrarmi sul mio Paese e sull’industria di Hollywood. Tuttavia, poiché così tante persone che lavoravano nella Hollywood del dopoguerra erano fuggite dall’Europa, molti dei film hanno un’influenza europea innegabile. Il regista Edgar Ulmer, il direttore della fotografia John Alton e l’attore Edward G. Robinson provenivano dall’Europa. E il termine film Noir all’epoca non era usato a Hollywood. La definizione fu coniata anni dopo dai francesi. Quindi mi piace pensare al genere film Noir come a uno dei più grandi movimenti cinematografici americani che l’Europa abbia mai prodotto”.

Riguardo ai dettagli e all’importanza di elementi come sigarette, armi e abbigliamento nell’immaginario del Noir, spiega Thurman: “I film Noir hanno codici tematici e visivi per imprimere la loro identità. Questo consente allo spettatore di riconoscerli, di abbracciarli, di soddisfare le proprie aspettative. È come rivedere un vecchio amico”.

Dopo la proiezione, Thurman dialogherà con Fabio Melelli, professore di Storia del Cinema presso l’Università per Stranieri di Perugia. Tra gli altri ospiti confermati di “Alibi Festival” si possono citare autori di spicco come Edoardo Albinati, Sandrone Dazieri, Paolo Roversi e molti altri, esperti di criminologia come Luciano Garofano, professionisti del settore giudiziario come il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo e il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Perugia Sergio Sottani, oltre a Don Antonio Coluccia, sacerdote impegnato nella lotta alla criminalità organizzata. Ma anche autori di podcast di successo come Pablo Trincia e il giornalista Francesco Specchia, insieme ad ospiti come Carlo Degli Esposti, Dimitri Deliolanes, Stefano Fresi e Aldo Giannuli per un focus sulla fiction noir italiana.

“Alibi Festival” si propone quindi come un punto di riferimento per chi desidera approfondire i temi legati al mondo del crime, analizzandoli come fenomeno sociale e culturale. Un’occasione unica per addentrarsi nelle dinamiche della psiche umana e svelare le verità più nascoste.

La tre giorni è organizzata da Mea Concerti e Associazione Umbra della Canzone e della Musica d’Autore (Aucma) in collaborazione con Rai Umbria, Rai Direzione Cinema e Serie Tv, Rai Radio 3, Direzione Rai Day Time, Direzione Rai Contenuti Digitali e con il sostegno della Regione Umbria e del Comune di Perugia.

Gli appuntamenti sono tutti ad ingresso gratuito eccetto quello con Trincia (prevendite su Ticketitalia). Per il programma completo: www.alibifestival.it

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